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"La morte di Benedetto? Strumentalizzata". Ecco con chi ce l'ha Francesco

Dura risposta di Francesco alle polemiche scaturite dopo i funerali del predecessore. E parla ancora di omosessualità

"La morte di Benedetto? Strumentalizzata". Ecco con chi ce l'ha Francesco

Da ormai dieci anni la conferenza stampa sul volo di ritorno dalle visite apostoliche è un appuntamento imperdibile in cui il Papa parla a ruota libera. Francesco non ha deluso le aspettative sull'aereo che lo ha riportato a Roma nel pomeriggio dopo sei giorni trascorsi tra la Repubblica democratica del Congo ed il Sud Sudan.

Le parole su Benedetto XVI

Affiancato dalle autorità della chiesa anglicana e della chiesa presbiteriana di Scozia, Justin Welby e Ian Greenshields, Bergoglio ha risposto alle domande dei giornalisti accreditati. Alexander Hecht, corrispondente della televisione austriaca Orf, gli ha chiesto se durante il viaggio ha avvertito il peso delle tensioni scoppiate nella Chiesa all'indomani della morte del suo predecessore. Il Papa ha risposto togliendosi diversi sassolini dalle scarpe, sostenendo che tra lui e Benedetto XVI "non c’erano problemi" ed ha smentito le ricostruzioni fatte da monsignor Georg Gänswein nel suo libro scritto con Saverio Gaeta Nient'altro che la verità (Piemme) e nell'intervista concessa al giornale tedesco Die Tagespost. Infatti, secondo Francesco, "alcune storie che si dicono, che Benedetto era amareggiato per quello che ha fatto il nuovo Papa, sono storie cinesi". Un modo di dire che intende denunciare l'esistenza di distorsioni della verità nelle ricostruzioni fatte sull'amarezza di Ratzinger per alcune decisioni prese dal suo successore.

Francesco ha aggiunto: "Credo che la morte di Benedetto sia stata strumentalizzata da gente che vuole portare acqua al proprio mulino. E quelli che strumentalizzano una persona così brava, così di Dio, quasi direi un santo padre della Chiesa, direi che è gente non etica, è gente di partito non di Chiesa".

Parole che lasciano immaginare un Papa stizzito per le polemiche successive alle rivelazioni fatte da monsignor Gänswein con il quale c'era stato un confronto pochi giorni dopo il funerale di Benedetto XVI.

Sull'omosessualità

Per confermare l'idea di un Benedetto XVI non amareggiato e con il quale, secondo il Papa, ci sarebbe stata anche una consuetudine al confronto su determinati temi, Francesco ha fatto un esempio.

Il riferimento è alle reazioni ad una sua dichiarazione favorevole alle unioni civili delle coppie omosessuali che era stata inserita all'interno del documentario a lui dedicato dal regista Evgeny Afineevsky nel 2020.

Bergoglio ha spiegato: "Una persona che si crede un grande teologo, tramite un amico di Papa Benedetto, è andato da lui e ha fatto la denuncia contro di me. Benedetto non si è spaventato, ha chiamato quattro cardinali teologi di primo livello e ha detto: spiegatemi questo e loro lo hanno spiegato. E così è finita la storia. È un aneddoto per vedere come si muoveva Benedetto quando c’era una denuncia".

Sollecitato ad esprimersi di nuovo sull'omosessualità dopo le polemiche provocate dalla sua recente intervista ad Associated Press ed una successiva lettera al gesuita James Martin, Francesco ha detto che "la criminalizzazione dell’omosessualità è un problema da non lasciar passare" aggiungendo che "le persone di tendenze omosessuali sono figli di Dio, Dio gli vuole bene, Dio li accompagna". Non solo: Bergoglio ha affermato che "condannare una persona così è peccato, criminalizzare le persone di tendenza omosessuale è una ingiustizia. Non sto parlando dei gruppi, ma delle persone". Una puntualizzazione che lo ha poi portato a distinguere tra lobby e persone.

Non è la prima volta che Francesco tira in ballo il concetto di lobby quando si parla di omosessuali: secondo il sito cattolico latinoamericano Reflection and Liberation, infatti, lo aveva fatto nel giugno del 2013 in un incontro privato con i rappresentanti della Confederazione latinoamericana e dei Caraibi dei religiosi e delle religiose ai quale aveva ammesso l'esistenza di una lobby gay in Vaticano.

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