Le prime mosse del Papa ridimensionano Sant'Egidio

La Pontificia Accademia per la Vita sarà ora presieduta da monsignor Renzo Pegoraro

Le prime mosse del Papa ridimensionano Sant'Egidio
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Con un uno-due deciso, Papa Leone XIV ha fatto felici i conservatori. Monsignor Vincenzo Paglia, per raggiunti limiti di età, lascia la presidenza della Pontificia Accademia per la Vita. La decisione del Pontefice segue anche alla successione nel ruolo di Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, incarico che sempre Paglia aveva ricevuto da Papa Francesco.

La Pontificia Accademia per la Vita sarà ora presieduta da monsignor Renzo Pegoraro. Al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, invece, il nuovo Gran Cancelliere sarà il cardinale Baldassarre Reina, detto "Baldo". Secondo fonti vicine alle sacre stanze, si tratta di due "riformisti moderati" che non rappresentano il mondo dei tradizionalisti. Pegoraro, in passato, ha però anche partecipato a più eventi pro life: un altro motivo che suscita speranze nel mondo conservatore.

"Di tutte le cose che poteva fare il Papa - esultano le stesse fonti - ha scelto d'intervenire subito su quei due incarichi". Paglia, nel corso di questi anni, ha ricevuto forti critiche dai tradizionalisti, soprattutto per alcune posizioni in materia bioetica. Ed è stato considerato uno degli alti consacrati italiani più vicini al pontefice argentino.

L'ex vescovo di Terni ha spiegato pubblicamente, in un’intervista a La Stampa, le ragioni delle mosse del Santo Padre: «È la prassi ordinaria nella Curia Romana. Compiuti gli 80 anni», ha fatto presente, «tutti gli incarichi scadono. Io li ho compiuti proprio il giorno in cui è morto Papa Francesco e la situazione ha fatto ritardare la notifica».

Paglia proviene dalla Comunità di Sant'Egidio: è il loro consigliere spirituale, oltre che uno dei consacrati più conosciuti. Secondo varie ricostruzioni sul Conclave, quella realtà non ha sostenuto Papa Leone XIV nè prima del Conclave nè durante le votazioni che hanno portato all'elezione del primo pontefice americano della storia.

La Comunità di Sant'Egidio ha puntato sull'arcivescovo di Marsiglia Jean Marc Aveline o con ogni probabilità sull'arcivescovo di Bologna e presidente Cei Matteo Maria Zuppi, nella ricerca di un vescovo di Roma che fosse in assoluta continuità con Papa Francesco. Nel caso di Zuppi, sarebbe stato un pontefice direttamente correlabile a Sant'Egidio.

E se non è possibile rintracciare nelle nuove nomine del pontefice una "vendetta" verso il movimento laicale fondato da Andrea Riccardi, molti vedono nelle mosse di Prevost dei segni di forte discontinuità nei confronti della gestione

precedente. Non solo. Ambienti ben informati raccontano come Prevost, da prefetto della Congregazione dei Vescovi, e quindi prima di diventare pontefice, abbia bloccato più di qualche nomina vescovile supportata da Sant'Egidio.

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