Vaticano

"Atto di amore". "Qui per ringraziare": le voci del popolo di Benedetto

Prelati, fedeli e semplici curiosi sono tutti concordi sulla sobrietà e sul silenzio che ha caratterizzato piazza San Pietro. E ora c'è chi già parla di Joseph Ratzinger come "dottore della Chiesa"

"Atto di amore". "Qui per ringraziare": le voci del popolo di Benedetto

C'è chi arriva dal Sudamerica, chi da diversi angoli dell'Europa, qualcuno dall'India. Tanti i fedeli giunti dalla Germania e dalla "sua" Baviera, molti in abiti tradizionali per omaggiare il pontefice di Markl. Tantissimi gli italiani. Giovani e meno giovani, laici ed ecclesiastici. Il "popolo" di Joseph Ratzinger, un universo cosmopolita, solo apparentemente austero, profondamente legato a Benedetto XVI, partecipa con compostezza al funerale e defluisce in silenzio da piazza San Pietro nello stesso modo in cui vi è arrivata, con lo sguardo sereno ma emozionato.

Nel silenzio e nel clima umido che avvolgono Borgo Pio, il colonnato, i varchi di uscita dalla piazza, si iniziano a sentire i primi commenti, voci che interrompono l'emozione e la quiete della celebrazione per riprendere il ritmo della vita quotidiana. Come dopo un risveglio pacato successivo alle ore di cordoglio.

La sensazione è unanime, ed è quella dell'enorme affetto. Chi è venuto qui, a rendere omaggio al pontefice emerito, non poteva del resto avere un'immagine negativa di Benedetto. Per i curiosi, si tratta di una "giornata storica" che valeva la pena vivere. I sacerdoti, che cercano di parlare evitando però di apparire, ribadiscono la vicinanza spirituale al papa defunto e si soffermano sulla partecipazione composta dei fedeli e sull'emozione percepibile in piazza.

Uno di loro, all'uscita dal colonnato, ci spiega: "Quello che si è visto è soprattutto la grande fede e l'amore per Benedetto. Siamo qui per ringraziare come popolo della Chiesa, per ringraziare il papa emerito come lui ha amato la Chiesa". Un sentimento che unisce anche i fedeli. Un gruppo di ragazzi ancora nella piazza ci dice che lì per mostrare gratitudine nei confronti di Ratzinger, ribadendo il "grande rispetto" per la figura di Benedetto XVI. Una ragazza, arrivata dal Cile, si ferma davanti a uno striscione con scritto "Papa Benedetto magno", e, con una bandiera in mano, ci racconta di essere a Roma perché non poteva mancare all'ultimo saluto a Ratzinger. Una delegazione di pellegrini tedeschi srotola uno striscione con scritto "Danke Papst Benedikt", "Grazie Papa Benedetto", mentre altri hanno l'effige del pontefice.

Non mancano commenti nei riguardi delle esequie. Tanti si soffermano sul silenzio e la compostezza della piazza, quasi a ribadire il legame tra il pontificato di Ratzinger e quella folla accorsa per l'addio. Molti parlano del bacio di monsignor Georg Gaenswein alla bara e di quel saluto del Papa in sedia a rotelle alla bara dell'Emerito, descritto come commovente e come potente. Molti fedeli hanno negli occhi il saluto finale di Francesco: per i presenti il gesto personale e silenzioso che ha suggellato il rispetto verso Ratzinger, ma con lo stile del pontificato di Jorge Mario Bergoglio e in linea con le volontà del defunto. Il papa ha omaggiato personalmente così il suo predecessore, non nascondendo la propria sofferenza umana e da pontefice. Qualcuno commenta la strana nebbia su Roma e quel silenzio freddo e quasi ovattato che ha coperto il Vaticano. Non manca anche chi espone qualche dubbio sull'omelia del Santo Padre, ritenuta da qualche critico come "senza ricordi", mentre un uomo commenta con una vicina: "Non c'è stato un elogio", "non sembrava quasi un funerale". I fedeli sono in ogni caso tutti concordi che fosse questa la volontà di Benedetto e tanti, anzi, sottolineano la bellezza di una cerimonia semplice, particolarmente sentita, partecipata, e che soprattutto non facesse confusione tra papa emerito e regnante.

Non mancheranno commenti a riguardo. Quello che però è certo, ora, è che Ratzinger, per tanti fedeli e per chi oggi era a San Pietro, ha lasciato un segno.

Tra chi ne chiede la canonizzazione ("Santo subito" si alza dalla piazza dopo la cerimonia) e chi per strada già ne parla come di un "dottore della Chiesa", per molti Benedetto XVI è stato un papa e un teologo di estrema importanza: pilastro di un cattolicesimo che oggi ne ha celebrato la memoria e che si è stretto nell'abbraccio a Francesco e della Chiesa.

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