«È da vecchi stalinisti fotografare chi vota»

Alle primarie elettori «videoschedati». L’annuncio è del segretario cittadino Ds: gli scrutatori fotograferanno volti sospetti per individuare i simpatizzanti del centrodestra che tenteranno di inquinare il voto. Risposta anti-sabotaggio dopo che il sindaco Gabriele Albertini aveva detto di voler dare la sua preferenza a Dario Fo. Meglio dunque correre ai ripari e «fotografare chi voterà per esporlo poi al pubblico ludibrio». Uscita che provoca l’indignazione del centrodestra: «Metodi staliniani» commenta il vicesindaco Riccardo De Corato, mentre il vicecoordinatore azzurro Maurizio Bernardo teme «questa interpretazione della democrazia». Nessuna ironia ma solo la conferma che queste primarie «sono un pateracchio senza senso», dove avverte l’avvocato Vinicio Nardo «bisogna comunque avvisare prima gli elettori della scelta politica di fotografarli».

Altrimenti? Sarebbe una violazione del diritto d’immagine. Un reato più grave di quello di violenza privata che sarebbe commesso se «i provocatori fossero presi tutti a calci nel didietro» come vorrebbe invece fare Gianni Occhi di Rifondazione.

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