«Vecchio rintronato a chi?» Fede mette a posto Vendola

RomaPer essere un ricoglionito, come l’ha definito qualche giorno fa Nichi Vendola - oltre che «procacciatore di cocaina ed escort» - Emilio Fede ha la lingua ancora velenosa. Intervistato dalla Zanzara, su Radio 24, il direttore del Tg4 ha ieri risposto per le rime al leader di Sinistra, Ecologia e Libertà. Magari con un linguaggio troppo colorito e allusioni da b-movie. Ma la vis polemica, si sa, non è roba per mammolette.
Del resto questa rabbia Fede la covava da martedì. Da quando cioè Vendola, nel corso di un convegno in piazza a Civitavecchia, in provincia di Roma, aveva citato l’ottantenne giornalista accostandolo a una combriccola che il leader dell’estrema sinistra non nasconde di disprezzare. «Ci fa vergognare - le parole di Vendola - che quattro vecchi, maschi e un po’ riconglioniti possano entrare nella politica e sporcarla. Noi, che ricordiamo un periodo storico in cui la politica, con Enrico Berlinguer, era una grande passione e non una piccola miseria, ci vergognamo». Ma chi sono questi quattro vecchi che rappresentano «l’antropologia che gira intorno a Berlusconi»? «Emilio Fede, Lele Mora e Tarantini», elenca Vendola, mostrandosi approssimativo sia nell’aritmetica (i nomi sono tre), sia nelle valutazioni anagrafiche, dal momento che vecchio, carta d’identità alla mano, può essere definito il solo Fede, che di anni ne ha 80, mentre Mora ne ha 56 e Tarantini addirittura soltanto 34.
Ma Fede non va tanto per il sottile e non tira fuori il pallottoliere, bensì l’archibugio. Intanto, convinto della bontà della vecchia regola per cui il peggiore insulto è storpiare il nome di qualcuno, Fede chiama il leader di Sel Pendolo, giocando sulla sua passione per la bigiotteria. «Pendolo, quello con l’orecchino, è un poveretto e non mi frega un tubo di quello che ha detto, non perdo nemmeno il tempo a querelare. Gli regalo un orecchino così se lo mette al naso». Poi il direttore del Tg4 fa riferimento alle abitudini sessuali di Vendola, gay dichiarato: «Vendola va capito davanti e di dietro, perché non è uno che dice una cosa e poi di dietro ne fa un’altra. Lui fa davanti e di dietro». E ancora: «Non va con gli ottuagenari perché non tirano. Se vado in cella speriamo che mi venga a trovare, però io mi paro il culo».
Insomma, se fossimo in una prima serata televisiva ci vorrebbero un bel po’ di beep per mascherare l’ironia da stomaci forti di Fede, che mostra di essere stato ferito dalle parole di Vendola più di quanto abbia voglia di ammettere. Poi il direttore del Tg4 parla dei soldi che avrebbe trattenuto a Lele Mora: «Me li doveva», spiega il giornalista, che poi tende una mano al manager delle star: «Mi dispiace molto per Lele Mora, farei qualunque cosa nelle mie possibilità per aiutarlo nonostante le accuse che mi ha rivolto. Ma io sono convinto che in carcere con 40 gradi uno possa dire di tutto». Infine Fede parla del premier: «Berlusconi obbedisce a Borrelli: resistere, resistere resistere, deve continuare a fare passi avanti».

E quando l’intervistatore gli fa notare che il suo stesso avvocato, Gaetano Pecorella, proprio a Radio24 ha detto che Berlusconi dovrebbe lasciare, Fede insiste: «Sono tre giorni che non parlo con Pecorella perché non condivido quello che ha detto».

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