Giacomo Legame
Arrivare, possibilmente in tempi rapidi, alla verità su quanto accaduto il 17 ottobre alla stazione Vittorio della metro A, lincidente che ha causato una vittima e centinaia di feriti. Con questo obiettivo ha esordito ieri mattina la Commissione speciale controllo, garanzia e trasparenza del Comune di Roma. Lavori, durati oltre tre ore, aperti dal presidente Roberto Rastelli (Udc) che ha ringraziato i vertici di Met.Ro «per la disponibilità» ma ha ribadito lobiettivo «di arrivare al più presto alle responsabilità amministrative del grave incidente». Una riunione alla quale ha partecipato lo stato maggiore di Met.Ro, dallamministratore delegato Roberto Cavalieri al presidente Stefano Bianchi, oltre a tutti i consiglieri capogruppo del Comune.
«Contiamo di venirne a capo - ha aggiunto Rastelli - e spero che i media vogliano tenere alta lattenzione su questo argomento. Anzi, mi meraviglio molto che qualcuno abbia ritenuto eccessivo linteresse per lincidente, visto che sono rimaste coinvolte numerose persone. Ma quello che più conta è sgomberare il campo sulla sicurezza della metro che è fin troppo nevralgica per il trasporto pubblico cittadino. E per far questo bisogna arrivare subito alla verità».
Molte le domande rivolte ai vertici di Met.Ro: dai sistemi di sicurezza al numero dei treni di servizio, dalle distanze di sicurezza, dalla regolamentazione delle emergenze alla manutenzione del sistema frenante, dagli atti sulla gara che ha portato allacquisto dei treni dalla data di entrata in funzione dei nuovi treni.
«Ai vertici di Met.Ro ho chiesto chiarimenti e garanzie sulla sostenibilità delle attuali frequenze delle corse - ha dichiarato il consigliere comunale Fabio Sabbatani Schiuma di An - in proporzione ai tempi disponibili per la manutenzione dei mezzi circolanti, sulladeguamento della sicurezza strutturale in ordine a come la metro A fu progettata e a come dovrebbe essere per lattuale, e superiore, numero degli utenti, circa cinquantamila allora».
«Ho ricordato - ha proseguito Sabbatani Schiuma - lattenzione che va dedicata alla tratta Flaminio-Lepanto-Ottaviano, laddove la conformazione geologica del terreno, mi risulta, potrebbe essere già causa di transitabilità dei binari a forte rischio. Per ultimo - ha continuato - ho chiesto di smentire quanto riportato da alcuni organi di informazione circa le testimonianze di alcuni macchinisti, i quali, spesso, troverebbero già sbloccati i sistemi di sicurezza al fine di poter ridurre la distanza tra un treno e laltro, aumentando conseguentemente il numero delle corse, dovendo quindi navigare a vista, in regime di cosiddetta circolazione degradata».
«Personalmente - ha concluso il consigliere comunale di Alleanza nazionale - non sono stato molto soddisfatto delle spiegazioni fornite. Ho richiesto al Presidente Rastelli copia del verbale di commissione che sarà oggetto di uninterrogazione urgente al sindaco Veltroni».
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