da Brescia
Il presidente del Brescia Corioni ha presentato Zeman. Questi i punti principali della conferenza: 1. il dirigente si sente più emozionato di quando acquistò Roberto Baggio (!); 2. il tecnico non prova imbarazzo alcuno nel sostituire un collega, Maran, che stava lavorando bene (5° posto in B), «perché sono nel calcio da tanto e so come vanno queste cose»; 3. lo stesso vuole vincere tutti e undici gli incontri che mancano: «È difficile, finora ci è riuscita solo la Roma, però ci provo».
Il ritorno di Zeman ha stupito, anche perché non aveva mai accettato di prendere una squadra in corsa, preferendo partire dalla preparazione estiva ma, viva la sincerità, «non mi piaceva stare a casa, mi mancava troppo il campo. In questi otto mesi ho ricevuto altre proposte, avevo un accordo con Valenza che avrebbe dovuto comprare il Parma ma non se ne è poi fatto nulla. Libero da questo impegno, ho risposto positivamente alla chiamata del Brescia anche se è vero che in trentanni ho sempre iniziato a lavorare in estate, però stavolta è andata così. Tra l'altro prendo una squadra che sta andando bene: non dovrebbe essere difficile continuare a farla andare così. Però io voglio vincere facendo spettacolo». E in effetti lo spettacolo con lui non è mai mancato, anche per le sue difese sempre allegre.
Gli è stato pure chiesto se durante la forzata inattività ha visto cambiare il calcio in qualcosa. La risposta è arrivata sottovoce: «Non so: mi sono dedicato al giardinaggio...». E gli auguri che gli ha fatto Luciano Moggi, il suo «nemico»? «Non li prendo, perché tanto non sono veri». E a chi gli ha ricordato che Mazzone ha detto che il suo ritorno è la prova che nel calcio italiano non esiste la mafia, Zeman ha opposto un lungo silenzio prima di rispondere senza rispondere: «Non commento».
Lultima curiosità: che effetto fa allenare al nord dopo una vita al sud? «È sempre successo così perché ho sempre creduto che il calcio al sud abbia più potenzialità. E a me piace vedere lo stadio pieno. Qui è più difficile sia così, ma sta arrivando la primavera e qualcuno uscirà più spesso».
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