Veltroni ostaggio degli estremisti fino alla fine

Veltroni ostaggio degli estremisti fino alla fine

Michela Giachetta

«È crollato il modello Roma». Usa queste parole Luca Malcotti, consigliere comunale di An per spiegare quanto è accaduto mercoledì in aula Giulio Cesare, nella giornata di chiusura dell’attività consiliare. «Più che l’ultima giornata, sembrava la prima di una possibile prossima consiliatura - spiega Malcotti -. Il consiglio, in realtà, si è chiuso con l’approvazione del Piano regolatore». «Rifondazione, infatti, - continua il consigliere di An - forte dei risultati ottenuti alla Politiche, ha messo in discussione l’attuale maggioranza, attraverso tre ore di ostruzionismo ad alcune delibere». A cominciare da quella su Torrevecchia, riguardante la costruzione della Cittadella dello Sport, che alla fine è stata approvata. «È evidente che siamo di fronte a una chiara conflittualità fra le due sinistre - aggiunge il candidato sindaco Gianni Alemanno -. Lo scontro è avvenuto proprio sul tema caldo, l’urbanistica. Nonostante ci fossero delibere previste, Prc fa spot elettorali e fa saltare ogni equilibrio a Veltroni». «Il dato di fondo - continua Alemanno - è che questa Giunta non è in grado di decidere, perché non ha una coesione di fondo». Vincenzo Piso, presidente della federazione romana di An e consigliere comunale, per spiegare quanto è accaduto in aula, ricorre a una metafora: «La rana è scoppiata: a forza di gonfiarsi, la maggioranza capitolina è deflagrata». Il risultato, al di là delle metafore, è che molti dei provvedimenti previsti nell’ordine dei lavori e, spiega Sergio Marchi, capogruppo di An in Campidoglio, «finalizzati alla tutela di interessi collettivi e imprenditoriali della città, non sono stati votati». «Sono saltate le delibere sull’emergenza abitativa - specifica Marchi - e quelle relative ad alcune compensazioni conformi al Prg». «Ma anche quelle su Corviale, la cui mancata approvazione rischia di compromettere il contratto di quartiere e sul parcheggio del Pincio, una delle “leggende metropolitane” dell’attuale maggioranza», aggiunge Marco Marsilio, consigliere comunale di An. Per il capogruppo di An questo «grave impasse è stato determinato dall’ostruzionismo di Rifondazione comunista che ha fatto saltare l’approvazione dei provvedimenti, dimostrando di tenere sotto crescente ricatto il sindaco, costretto a disertare l’aula all'ultimo momento». Mercoledì, infatti, più volte era stato annunciato l’arrivo di Veltroni, che avrebbe dovuto chiudere con un discorso l’attività consiliare, facendo un bilancio di questi cinque anni. Ma il primo cittadino non si è visto. «È incredibile - puntualizza Marchi - il fatto che un sindaco, forte di una maggioranza che conta 43 consiglieri su 60, rinunci al saluto finale, scappi altrove e non si faccia vedere in Aula. Tutto questo dimostra chiaramente che non è più in grado di garantire la sua maggioranza, nonostante Rifondazione attualmente abbia solo tre consiglieri». «Che cosa accadrebbe se le amministrative confermassero il risultato di Rifondazione alle Politiche? - si chiede Marchi - Se così fosse Rifondazione avrebbe 5 consiglieri in Aula Giulio Cesare».
Pasquale De Luca, capogruppo di Forza Italia in Campidoglio è ancora più diretto: «È vergognoso e preoccupante perché con l’ostruzionismo Rifondazione comunista, con la complicità di una parte dei Ds, ha bloccato importantissime delibere per la città: compensazioni edilizie e la costruzione di un ospedale a Cinecittà. Ma è preoccupante che con una maggioranza di 43 consiglieri su 60, Veltroni non sia riuscito a far approvare importanti delibere nell’ultimo consiglio utile; figuriamoci cosa potrà accadere in un Parlamento con un solo senatore in più del centrosinistra sulla Cdl».

«Questo - conclude De Luca - è il risultato della complicità dimostrata da Veltroni, in questi 5 anni, con le forze politiche e sociali più estreme della città per evitare che la sua immagine fosse offuscata. Da questo momento Veltroni dovrà rispondere alla città e al candidato sindaco di Forza Italia, Alfredo Antoniozzi su ciò che è stato realmente fatto per Roma e non solo dei suoi viaggi in Africa».

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