«Veltroni osteggia il decentramento e non risolve i problemi della città»

Massimo Malpica

Dopo dieci anni di lavoro sul territorio, ha prevalso la voglia di un nuovo obiettivo. Così il «minisindaco» di Ostia, Davide Bordoni, non si è ricandidato alla presidenza del XIII municipio ed è in corsa con Forza Italia per il consiglio comunale. «D’altra parte - spiega - Veltroni ha affondato il decentramento, tanto decantato nei programmi, limitando i poteri dei municipi. A Ostia, con un territorio vastissimo, al presidente del municipio tocca fare il sindaco, ma con sempre meno mezzi e possibilità economiche».
Cattive notizie per il successore?
«Ma no. Nonostante le difficoltà penso di aver lavorato bene, e basta guardare al modo lusinghiero in cui oggi si parla di Ostia. Ma in consiglio comunale, tra i miei obiettivi, c’è proprio quello di migliorare la macchina amministrativa, anche sbloccando il decentramento».
Che impressioni ha a un mese dal voto?
«La partita è più equilibrata di quanto pensava il sindaco, che sognava plebisciti al 60-70 per cento. Le politiche hanno offerto uno scenario diverso, e c’è un ulteriore margine di recupero grazie alla convergenza sul candidato unico. Con Alemanno si può crescere ancora. D’altra parte Roma oggi ha gli stessi problemi di 10 anni fa, e i cittadini lo sanno».
Ottimista anche per la poltrona di sindaco?
«Un anno fa nessuno immaginava la sconfitta di Storace, oggi nessuno immagina sconfitta di Veltroni. Ma Storace ha perso, e ora ci sono le condizioni per provare a vincere».
Come ha fatto Veltroni a consolidare il consenso e apparire «imbattibile»?
«Mostrandosi sindaco civico, slegato dalla politica, disponibile al dialogo con tutti e su tutto. Ma a parole. E dopo cinque anni di chiacchiere, le parole non bastano. Servono i fatti. Risposte a questioni mai affrontate come mobilità, pulizia, traffico. I pochi progetti terminati in questi anni risalgono a Rutelli. L’amministrazione non è stata impeccabile, poi Veltroni si è lamentato dei tagli battendo cassa col governo per anni, ma rispetto al piano investimenti l’assessorato ai Lavori pubblici spende appena il 70 per cento, perché il Comune non riesce a predisporre progetti. Una scarsa capacità di spesa, inferiore a quella dei municipi dove la percentuale è dell’80 per cento. Va poi rilevato l’appiattimento delle altre istituzioni locali sul Campidoglio. In un anno la Regione non ha fatto nulla, se non finanziare i “grandi interventi” chiesti dal sindaco e cedere poteri a Veltroni».
La Cdl ha fatto bene in Italia e in Lazio, ma a Roma cosa prevede?
«La partita è aperta, giocarsela sul territorio è fondamentale. Sui municipi si parte dal 7-12 del 2001, sarebbe un successo già confermarsi».
Nostalgia di Ostia?
«No, sono dieci anni che mi occupo del mio territorio e continuerò a farlo. Proprio questa esperienza mi ha spinto alla candidatura per il consiglio comunale».
Consigli per Teodoro Buontempo che corre per la sua poltrona?
«Non ne ha bisogno.

Lui che mi ha insegnato a fare politica sul territorio: è il deputato di Ostia dal ’94, da lui ho imparato tanto. Sono orgoglioso che sia designato a sostituirmi, significa che ho rappresentato il territorio ai massimi livelli. Ha ottime possibilità di vincere, faremo questa campagna elettorale a braccetto».

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