Roma

«Veltroni? Rilasci le nuove 450 licenze poi verificheremo»

Dura replica di Bittarelli (Uri) al sindaco: «Non siamo strumentalizzati da nessuno»

«Il rapporto di amicizia che intrattengo con alcuni esponenti di An e in particolare con il senatore Francesco Storace non significa che la categoria dei tassisti faccia gli interessi di un partito politico o di una corrente, come è apparso oggi su alcuni quotidiani, che dipingevano alcuni sindacati dei tassisti come difensori degli interessi di una corrente politica, con chiaro riferimento a quella dell’ex governatore Storace». È quanto ha affermato in una nota il presidente dell’Unione dei Radiotaxi d’Italia, Loreno Bittarelli, in seguito alle dichiarazioni apparse oggi sulla cronaca di alcuni quotidiani. «I tassisti - ha aggiunto Bittarelli - non intendono essere strumentalizzati da nessuno, né dalla destra né dal centro né dalla sinistra, ma sono semplicemente determinati a far valere le loro ragioni, nel rispetto delle aspettative dell’utenza di potenziare il servizio taxi. Dare “i numeri al lotto” sulle ipotetiche ulteriori licenze da rilasciare, prima ancora che vengano assegnate tutte le 450 licenze concordate da più di due anni con la categoria, non significa fare il bene della città, ma impoverire una intera categoria di lavoratori, che ha invece tutto l’interesse a potenziare il servizio in maniera adeguata. Aumentare a dismisura il numero dei taxi significherebbe per l’utenza sopportare costi superiori per il servizio affinché venga garantita la sussistenza dell’impresa taxi». «È scontato - ha proseguito il rappresentante delle “auto bianche” - che in assenza di interventi pubblici, come del resto avviene con tutte le altre forme di trasporto pubblico locale, è necessaria la sussistenza di un equilibrio tra il numero di licenze e l’entità delle tariffe, altrimenti si rischierebbe di generare un vistoso incremento dei costi per l’utenza o un abbassamento della qualità del servizio. E senza creare veri posti di lavoro ma solo precariato. La categoria sta facendo un grosso sforzo per migliorare il servizio e intende continuare su questa strada». Bittarelli, infine, ha ricordato che il miglioramento del servizio non si ottiene però «attraverso strumentalizzazioni di carattere politico e lanciando dei numeri, o dei diktat, senza alcun riferimento scientifico». Quanto alle nuove licenze, il presidente dell’Unione Radiotaxi ha confermato che la categoria sta sollecitando «il comune al rilascio delle nuove 450 licenze già da tempo concordate». «Solo allora - insiste il tassista - se le stesse dovessero essere insufficienti, non avremo pregiudizi a un confronto con l’amministrazione comunale, con i rappresentanti della categoria, dei radiotaxi e degli utenti, per stabilire se ne dovranno essere rilasciate delle altre, e come, quante e quando».
E proprio da An interviene sulla vicenda, con toni polemici, anche Fabio Sabbatani Schiuma: «Ci sottraiamo - spiega il consigliere comunale - alla annosa litania veltroniana di essere i mandanti della protesta dei tassisti». Ma Schiuma critica anche il sindaco per essere passato «al ricatto politico, rifiutando ogni dialogo» dopo essersi «rimangiato gli accordi presi in estate con la categoria, dove non si è mai parlato di Gps». Per l’esponente di An «la prova lampante è la mancata convocazione, in questa consiliatura, di un tavolo con l’opposizione, ossia della commissione competente con oggetto il servizio taxi».

«Veltroni dica chiaramente - conclude Schiuma - cosa c’è dietro a questo accanimento: perché non si rilasciano le 450 licenze già concordate con gli stessi tassisti? Chi c’è dietro all’eventuale vendita di migliaia di licenze? Chi ha interesse a piazzare sul mercato migliaia di vetture? Chi vuole far tornare il tassista a lavoratore dipendente, e quindi sindacalizzabile? Altro che interesse dei cittadini».

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