Alessia Marani
A.A.A. materna e nido vendonsi. A rischio chiusura l’unico asilo privato di Vitinia, frazione sud di Roma, tra l’Eur e il mare. Dal prossimo anno circa 80 bambini tra i 2 e i 5 anni, e una quindicina di insegnanti non avranno più una scuola dove andare. L’annuncio è piombato sui genitori dei piccoli alunni pochi giorni fa come fosse una doccia ghiacciata. «C’è solamente un’altra materna in zona, «l’Allegro Salice», - spiega Monica, mamma di due gemellini di 2 anni - è pubblica ma le iscrizioni sono praticamente al completo. Rispetto alla richiesta i posti sono nettamente insufficienti». Tanto semplice quanto drammatica la questione. L’edificio di via Sant’Arcangelo di Romagna (nel centro del quartiere che è esterno al Grande Raccordo Anulare e staccato dal resto del territorio del XII Municipio) è di proprietà delle suore Carmelitane di Parma che avrebbero, di fatto, dato mandato a un procuratore per la vendita dell’immobile. «Tra gli operatori scolastici e la proprietà - spiega Cristina, un’altra mamma - c’è un contratto che viene rinnovato annualmente. La direttrice con l’avvio del 2006 ci ha informati che non può accettare iscrizioni per il 2006-2007 in quanto non si ha certezza dell’acquirente e della destinazione che vorrà dare allo stabile». A Vitinia, il Pio XII è una sorta di istituzione. «Molti di noi - aggiunge Massimiliano, anche lui componente del comitato di genitori che sta cercando disperatamente di trovare una soluzione alla vicenda - hanno frequentato quest’asilo che opera da circa quarant’anni. I bimbi sono seguiti da persone competenti e non hanno avuto problemi di scolarizzazione. Trasferirsi per loro sarà un trauma». Il comitato ha già scritto al presidente del XII, Paolo Pollak, perché intervenga al più presto. Contemporaneamente è nata una gara di solidarietà in paese: gli anziani hanno dato il via a una raccolta di firme; mentre tutti si danno da fare per scovare locali alternativi. «Ma non è facile - concludono i genitori -. Gli insegnanti sono disposti anche ad avviare una nuova attività in cooperativa, ma fare tutto in tempo prima del 26 luglio, quando il contratto scadrà, è impossibile se non verranno aiutati in qualche modo.
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