Vendita Sea, la giunta dà il via libera
7 Giugno 2005 - 00:00La delibera in aula entro luglio, la cessione a settembre: i soldi per realizzare la linea 4 del metrò, la Monza-Bettola e case. Polemici opposizione e sindacati: «Pensano solo a far cassa»
Sabrina Cottone
Via libera alla privatizzazione della Sea. La giunta in seduta straordinaria ha deciso di dare mandato alladvisor di predisporre la delibera per la vendita del 34% della società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. La vendita avverrà non con un collocamento in Borsa ma attraverso unasta pubblica competitiva destinata a investitori finanziari e istituzionali, senza diritto di prelazione e senza che siano previste opzioni per lacquisto di ulteriori azioni per il compratore. La base dasta sarà di 600 milioni di euro: se non sarà possibile collocare il pacchetto azionario incassando tale somma la vendita non avverrà. Palazzo Marino manterrà così la maggioranza e il controllo della società.
Gabriele Albertini saluta con soddisfazione il ritrovato accordo con la Lega, sancito da un vertice della Cdl e soprattutto dal documento che dà il via libera a Sea, bond e cartolarizzazioni che gli è stato consegnato ieri e che porta la firma dei leader della maggioranza incluso il leghista Giancarlo Giorgetti. Il sindaco non si sbilancia sul rientro negli enti («saranno i partiti a decidere») e mostra prudenza sul comportamento del Carroccio: «Sarà conclusivo il voto in consiglio comunale». La delibera Sea arriverà in aula entro luglio, così che loperazione possa essere effettuata a settembre. Il vicesindaco Riccardo De Corato spiega a che cosa serviranno i soldi della privatizzazione: «Il ricavato sarà destinato a grandi opere pubbliche, prime tra tutte la linea 4 del metrò, ma anche la Monza-Bettola e le case popolari di Quarto Oggiaro. Opporsi vuol dire privare la città di opere pubbliche necessarie».
Le polemiche sono forti. «La Cdl pensa solo a fare cassa e non si preoccupa del futuro dellazienda» attacca il diessino Emanuele Fiano. E i sindacati sono sul piede di guerra. «Una decisione gravissima, lennesima vendita di gioielli di famiglia» dice Susanna Camusso, segretario generale della Cgil Lombardia. E Dario Balotta, segretario della Fit-Cisl, contesta cifre e metodi: «Il prezzo di vendita del 34% di Sea non può essere inferiore ai 750 milioni di euro.
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