Vendola brucia 6 milioni in una Notte

Luca Rocca

Una faraonica «notte bianca» per il più «rosso» dei governatori italiani. Oltre sei milioni di euro, più di ogni altra grande manifestazione organizzata nel Paese, per tre soli giorni di ludiche kermesse in terra di Puglia. Si tratta di quattrini dell’Unione Europea stanziati dalla Regione guidata da Nichi Vendola attraverso i fondi Por. Soldi, tantissimi soldi, destinati a rivitalizzare il turismo, che spariranno però nel giro di tre giorni, appunto, fra il 5 e il 7 dicembre. In un solo, gigantesco evento. Un’esagerazione senza precedenti, tanto che persino la Cgil definisce «ignobile» la scelta della Regione.
Previsti spettacoli ed eventi di ogni genere come in tante altre città. Solo che se si fa il confronto con gli altri grandi eventi sparsi per il Paese, i conti non tornano. Perché, ad esempio, per la prima, pirotecnica, notte Bianca romana voluta da Walter Veltroni, il denaro speso è stato di tre milioni di euro. Meno della metà di quella «vendoliana», ma pur sempre troppo se paragonata a quella milanese del 2004, per la quale il Comune ha tirato fuori solo 175mila euro (il resto proveniva da altre fonti, sponsor, eccetera).
Quella pugliese, ribattezzata «Night parade», sembra destinata a passare ai posteri come la più cara della storia. Più cara del Carnevale di Venezia, che costa 1 milione e 100mila euro; più cara di Umbria Jazz, per la quale non si spendono più di tre milioni e mezzo a fronte di una durata non di tre giorni bensì di quindici. Meno cara solo dell’irraggiungibile «Festival del film» di Roma, che però quest’anno con Alemanno ha avuto una riduzione del budget passando da 17,6 milioni a 15,5.
L’intera somma che la Puglia ha stanziato per la Notte Bianca sarà gestita dal Teatro pubblico pugliese, che ha ottenuto l'onere e l’onore senza dover superare la difficoltà di un bando pubblico. Quasi tre milioni di euro sono destinati al pagamento degli artisti, 180mila per Baglioni e Venditti, mentre per il solo Cirque du Soleil saranno spesi 800mila euro. Inoltre, a parte i 400mila euro destinati agli spettacoli nei comuni «minori», saranno utilizzati 1 milione di euro per «servizi di produzione e fitti», 180mila euro per «logistica e trasferimenti», 240mila euro per la Siae, 540mila per «il coordinamento generale e organizzazione», 96mila per «spese di gestione organizzativa», 18mila di assicurazione e 600mila euro per la promozione pubblicitaria. Il presidente del Teatro pubblico, Carmelo Grassi, non nega l'enormità della spesa complessiva, ma la giustifica: «Certo, i costi sono molto elevati ma saranno comunque documentati (...). Si può non essere d'accordo, ma bisogna verificare se sarebbe stato possibile utilizzare quei fondi in modo diverso». A non essere per niente d'accordo è appunto la Cgil: «Il sindacato protesta per la gestione di questa vicenda che è ignobile - spiega Antonio Fuiano, coordinatore regionale della Slc-Cgil -, non siamo stati né coinvolti né informati e non c'è alcuna possibilità di controllo sulle spese». Le critiche del sindacato prendono di mira anche un altro fronte: «Solo il 20 per cento delle risorse sarà utilizzato a beneficio delle compagnie della regione, mentre il resto dei soldi finiranno fuori. E poi, in un momento in cui il Mezzogiorno fa una battaglia per qualificare la spesa pubblica, noi ci permettiamo di utilizzare così il denaro pubblico? Le cifre mi sembrano francamente eccessive, anche a fronte del pericolo che quei soldi vadano persi». C'è poi chi si chiede perché organizzare un’altra Notte Bianca in pieno inverno e per quale motivo non ci si è concentrati sugli investimenti privati, così come avvenuto altrove in occasione simili.

Massimo Ostillio, assessore al Turismo, non ha invece ripensamenti: «Da uno studio in nostro possesso emerge che per ogni euro speso dalla Regione, ne torneranno sul territorio 22. La cifra è elevata, vero, ma va considerata come una cifra di massima».

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