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Vendola brucia undici milioni per la fabbrica delle consulenze

Dal 2006 oltre 500 contratti. In un anno incarichi esterni cresciuti del 52%. Veneto: affari privati e società, ombre sul candidato del centrosinistra Bortolussi

Vendola brucia undici milioni  
per la fabbrica delle consulenze

Bari - Ha deciso di chiamare il suo quartier generale «la fabbrica di Nichi», e la cosa ha innescato il sarcasmo dei suoi oppositori. I quali, adesso, ci scherzano su e con affilata ironia dicono che «la fabbrica in effetti esiste, ma è quella delle consulenze». Il fatto è che a partire dal 2006, la giunta regionale pugliese, capitanata dal portavoce nazionale di Sinistra ecologia e Libertà, Nichi Vendola - portato in trionfo senza soluzione di continuità dal popolo di sinistra per aver sconfitto Francesco Boccia, l’economista colpevole di essere il candidato voluto da Massimo D’Alema e bollato fin dall’inizio come «quello paracadutato dall’alto delle segreterie politiche romane» -, è riuscita a sfornare circa 500 contratti di collaborazione, tra co.co.co. e consulenze. Insomma, un fiume di incarichi ai quali si vanno ad aggiungere centinaia di mandati legali ad avvocati esterni nonostante la presenza di un’Avvocatura regionale, sbandierata e rivendicata più volte come un fiore all’occhiello dall’entourage vendoliano.

Nomi e cifre sono contenute nel sito internet della Regione Puglia grazie alla legge sulla trasparenza voluta fortemente dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. E così, basta un clic per scorrere un lungo elenco: c’è l’assessorato di competenza, ci sono i prescelti per far funzionare la complicata macchina del governo regionale. E ci sono i compensi, che a quanto pare sono niente male visto che spiccano consulenze remunerate con cifre che vanno anche oltre gli 80mila euro. Fatti i conti, quella valanga di contratti è costata non proprio pochi spiccioli: trattasi di quasi 11 milioni e mezzo. Ma non è tutto, perché a queste cifre vanno poi aggiunte quelle relative al settore sanità, che sul sito non figurano, e vanno tenuti presente i compensi per le società destinatarie di altri incarichi: tutte voci che fanno inevitabilmente lievitare i costi dell’ingranaggio burocratico regionale.

La cosa non è passata inosservata. E adesso sulla questione consulenze e contratti intervengono con decisione gli avversari del governatore, tra cui il segretario nazionale del Partito socialdemocratico Mimmo Magistro. Il quale ha scelto di scrivere una lettera aperta a Vendola annunciando la decisione di appoggiare il candidato del Pdl, Rocco Palese, ma soprattutto puntando l’indice contro quello che definisce «il più grande spettacolo della storia della politica pugliese». Magistro sottolinea che «il dipartimento della Funzione pubblica denuncia un 52% in più di spese di consulenza della pubblica amministrazione in Puglia nel 2008 rispetto all’anno precedente» e sferra un attacco frontale sulle numerose assunzioni con contratto a tempo determinato.

«Solo a partire dal 2008 sono stati banditi avvisi pubblici o chiamate dirette con short list per oltre 180 persone: si tratta di precari che nei prossimi anni avranno diritto alla stabilizzazione con danno ingente per le casse regionali», spiega Magistro. Che poi torna ad attaccare il governatore affermando che «il presunto buon governo è una favola, ben scritta, anche interpretata in mondo splendido, che si scontra con i dati e le cifre del fallimento della sua amministrazione». Le cifre a cui fa riferimento il segretario nazionale del Psdi sono in particolare quelle di collaborazioni e consulenze, finite in secondo piano a sinistra nella fase bollente delle primarie culminate col successone del governatore. Ma adesso, passata la sbornia della vittoria vendoliana che ha mandato in fumo il progetto di alleanza con l’Udc voluto dai leader Pd, la questione è destinata a finire al centro dello scontro politico in vista delle regionali.

Proprio sul tema del denaro pubblico ieri è intervenuto il candidato alla presidenza della Regione Puglia del Pdl, Rocco Palese. «La giunta Vendola – sostiene in una dura nota - sta cominciando a spendere il tesoro accumulato in questi cinque anni: soldi colpevolmente non spesi per infrastrutture e interventi in favore dei cittadini e delle aziende e che oggi, sotto elezioni, vengono dissipati in convegni e campagne di comunicazione della presidenza e dei singoli assessori».

«Rivolgiamo un appello agli organi preposti al controllo della spesa delle pubbliche amministrazioni – prosegue Palese - affinché si ponga fine allo scandalo di un centrosinistra che si fa campagna elettorale a spese dei cittadini, strumentalizzando e sfruttando i ruoli istituzionali».

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