Venduti a 7anni: l’odissea di due baby ladri

(...) per la loro abilità a sfilare portafogli. Così si diventa ladri a 8 anni. È successo a Firenze, ma i piccoli hanno avuto comunque il coraggio di denunciare i propri aguzzini. Giusto il tempo di essere portati in un centro di recupero e accorgersi «della diversa forma di prigionia» e quindi scappare di nuovo, nel giro di tre quarti d’ora. Direzione Milano, a bordo di un Eurostar. Appena messi i piedi sul binario li ferma la Polfer. E qui avviene la beffa. Perché l’autorità giudiziaria ne dispone l’accompagnamento al campo nomadi del Cimitero Maggiore, dove vivono gli zii. Peccato che Florin e Catalin siano stati sfruttati proprio dai parenti adulti: praticamente agnellini dati in pasto ai lupi. Per fortuna, però, il rischio non si concretizza. Loro fuggono ancora.
Non finisce qui. Le forze dell’ordine li ribeccano con le mani nella marmellata, anzi nella borsetta. Affidati ad un’altra comunità milanese, stavolta ci mettono ventiquattro ore a ritrovare la strada. Parla un assistente sociale che conosce la vicenda di Florin e Catalin e di tanti altri minori vittime «del sistema». «Quello giudiziario, che non riesce a sottrarre ai padroni migliaia di bambini destinati a essere sfruttati dalla criminalità dei grandi. Per la legge italiana non sono imputabili.

Una “fortuna” che li condanna a essere usati da una quantità industriale di zii e di presunti tali, a girare da un campo nomadi all’altro fino alla prossima fuga, fino a quando non sono abbandonati a loro stessi».
Sono passati sei mesi dalla vicenda (di cui si ha avuto notizia solamente ieri, ndr); intanto dei due precoci borseggiatori si sono perse le tracce. Chissà se avranno compiuto dieci anni.

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