La Grecia è «a un passo» dalla chiusura di un accordo con i creditori privati sullo swap del debito. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro delle Finanze ellenico, Evangelos Venizelos, in una pausa dei negoziati con lInstitute of international finance (Iif), che conduce le trattative per conto di banche, assicurazioni e hedge fund. Lottimismo sembra giustificato dalle dichiarazioni del presidente di Deutsche Bank e dello stesso Iif, Josef Ackermann: «Siamo pronti ad accettare un taglio di quasi il 70%» del capitale, ha detto. La cedola sui nuovi bond che il governo concederebbe dovrebbe essere del 3,7%.
Aumentano però i dubbi sulla possibilità che il debito scenda nel 2020 al 120%, dal 160% attuale, rendendo quindi necessario un ulteriore intervento che potrebbe essere solo degli Stati o della Bce. La Bce rimarrà comunque fuori dallaccordo. Joerg Asmussen, esponente dellEurotower, è stato chiaro: «Bce e leurosistema non sono soggetti privati».
La situazione ad Atene si fa pesante anche per le nuove richieste della troika Ue-Bce-Fmi che vuole vedere altri tagli ai conti di circa due miliardi di euro.
Venizelos: «A un passo dallintesa con le banche»
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