Venti di rivolta in Brianza: «Milano da noi vuole solo tasse»

La Brianza è un territorio che produce il terzo Pil nazionale. Ogni dieci abitanti, un’azienda. Ma i brianzoli, gente del fare, non si sentono rappresentati. Ostacolati da troppi ritardi e freni. Dimenticati dai politici, più attenti agli interessi di Milano o delle altre città lombarde. «Interessati alle poltrone più che ai risultati». Qui è nata la Milano-Asso, la seconda ferrovia d’Italia. «Eppure - si lamenta l’ex assessore regionale e imprenditore Guido Della Frera - per sette residenti su dieci, secondo i sondaggi di Renato Mannhaimer, il problema principale è la mobilità. I nostri nonni erano all’avanguardia, noi siamo soffocati dal traffico». Inconcepibile per un territorio ricco. E che produce ricchezza. «Abbiamo infrastrutture antiquate. Le ferrovie sono carri bestiame e le strade sono vecchie e congestionate. Con Meda attraversata dai binari e dove il passaggio a livello scende ogni dodici minuti. Ma li vedete la sera gli automobilisti che scendono dalle auto infuriati?». Presto arriverà la Pedemontana. «E i brianzoli dovranno pagare un pedaggio lì dove prima non pagavano. Non siamo mica sempre pecore da tosare. Fuori i soldi e zitti. L’altro risultato è che la Milano-Meda sarà completamente intasata. Mi chiedo se chi ha disegnato quel tracciato si sia preoccupato del nostro territorio».
Ce n’è abbastanza per giustificare la nascita di Brianza futura, «un’associazione culturale e apartitica - spiega Della Frera che ne sarà il presidente - che intende promuovere iniziative a livello politico e istituzionale per rilanciare il territorio». Lo scopo? «Trovare soluzioni concrete ai problemi del territorio». La lista è lunga. Detto della mobilità, si passa all’ambiente con la richiesta di piste ciclabili e di un bike sharing provinciale. Più attenzione alla famiglia in un distretto ad alta vocazione industriale: orari flessibili di lavoro, aiuti per le donne, costruzione di nuovi micro asili nido. E più agenti per garantire la sicurezza in un territorio ricco e dunque bersaglio della criminalità. «Smettiamola di creare solo ricchezza - l’invito di Francesco Rivolta, amministratore delegato Standa e presidente della commissione Lavoro di Confcommercio - senza preoccuparci della qualità della vita. La Brianza non deve diventare un grande dormitorio per Milano. Solo una periferia suburbana. Pensiamo a welfare, trasporti, a un sistema di servizi diffusi sul territorio. Ci vogliono idee per il futuro». E Brianza futura ha già individuato le aree tematiche: no profit, scuola, imprese, lavoro, libere professioni, cultura, sicurezza, trasporti, sanità.

Per ognuna un gruppo di lavoro individuerà problemi, aprirà il confronto con incontri e dibattiti e alla fine farà proposte a politici e istituzioni. Per conoscere l’attività e inviare proposte c’è il sito internet (www.brianzafutura.it). Candidatura alle regionali di marzo in vista per Della Frera? «Non ci penso ancora. Ma se me lo chiederanno sono disponibile».

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