(...) Sempre con il «porcellum», la legge elettorale che non verrebbe modificata con la fine della legislatura. Chi avrà un posto a Roma?
Ecco i senatori. Oggi lUlivo-Pd ha Graziano Mazzarello, che però potrebbe anche essere riciclato allautorità portuale qualora servisse una nuova terna dopo lo stop a Luigi Merlo dovuto alla caduta di Prodi. E così ci potrebbe essere un posto da assegnare, comunque alla corrente diessina. Andrea Ranieri, pur originario della Liguria, è quasi da considerarsi un «romano» politicamente. Ma gli potrebbe essere confermata la poltrona. Meno certa la conferma di Sabina Rossa, la cui presenza a Palazzo Madama è stata ricordata soprattutto per il ricorso di Gabriella Badano che la voleva destituire. Poi cè il caso di Lamberto Dini. Alle politiche del 2006 era stato eletto in Liguria, poi aveva optato per un altro collegio lasciando il posto a Luigi Zanda, che a sua volta lo ha lasciato allo spezzino Egidio Banti. Ma nella spartizione, quel seggio destinato ai diniani a chi andrebbe? A quellala di attuali diniani che però resterebbero più vicini al centrosinistra di quanto sembra essere lex premier? E in quel caso Rosario Monteleone e Susy De Martini sono i nomi liguri più caldi per un posto in lista, pur avendo possibilità anche alla Camera.
Spazi aperti pure in Rifondazione, che in Liguria aveva portato Gigi Malabarba, con laccordo poi rispettato di fare spazio ad Heidi Giuliani. Ma adesso la mamma di Carlo sarebbe ricandidata? O la sua missione dimmagine può considerarsi esaurita specie dopo il flop della commissione dinchiesta sul G8? In modo da sollevarla da quel «disagio» che ha detto di provare quando siede nella stanza dei bottoni.
Quasi una «rivoluzione» quella che si prospetterebbe in Forza Italia. Lattuale senatore Alfredo Biondi resta sempre il più votato ogni volta che il Parlamento tenta di nominare un nuovo giudice della Corte Costituzionale. Nel caso dovesse farcela, il suo posto potrebbe essere restituito a Luigi Grillo, lultima volta eletto in Lombardia, o a un «foresto». Ma siccome cera anche Ferruccio Saro tra gli eletti in Liguria, ecco che si fa largo lipotesi di uno spazio per Sandro Biasotti. È invece uno sprint tutto ligure in An, tra Giorgio Bornacin che potrebbe vedersi confermare il posto, e i due eterni «rivali» Gianni Plinio e Gianfranco Gadolla.
Non cambiando partito ma solo ramo del Parlamento, cè da capire se alla Camera verrebbe confermato Ignazio La Russa capolista, visto che il suo legame alla Liguria, in particolare alla riviera di levante, non sembra più essere soprattutto politico. Eugenio Minasso, coordinatore regionale, dovrebbe invece ricandidarsi da solo. Possibile quindi che ci sia al massimo da registrare un cambio di «big» come capolista. In Forza Italia, invece, lunico sicuro è ovviamente Claudio Scajola, mentre per gli altri tre posti (che però potrebbero essere anche quattro o addirittura cinque in caso di buon successo) è tutta una sfida. Luscente Enrico Nan si contenderebbe la piazza savonese con Franco Orsi, vicepresidente del consiglio regionale. Gabriele Boscetto dovrebbe guardarsi da eventuali aspiranti sanremesi, mentre la «quota rosa» mette in ballottaggio Gabriella Mondello con Raffaella Della Bianca. Anche se il nome femminile potrebbe essere quello di Renata Oliveri, soprattutto perché risolverebbe anche la «quota Circoli» che inevitabilmente dovrebbe essere riservata al movimento di Michela Vittoria Brambilla. E da questa scelta dipenderebbe anche leventuale inserimento nelle parti nobili della lista di Giovanni Boitano, coordinatore provinciale genovese e uomo forte nel Tigullio che reclamerebbe il posto dellex sindaco di Lavagna. Mentre come outsider a sorpresa, sempre che i Circoli della Libertà non debbano puntare su una donna, cè chi suggerisce il nome di Massimo Martello. Anche Sandro Biasotti ed Enrico Musso, sarebbero in corsa, con maggiori possibilità per il primo, nonostante lappuntamento con le regionali del 2010. Ma, in ordine gerarchico, a Michele Scandroglio e Roberto Cassinelli sarebbe concesso il diritto di sperare in un posto da deputato.
Sempre il partito di riferimento del centrodestra potrebbe però essere chiamato a «lasciare spazio» ai nuovi amici. Ad esempio lUdeur di Clemente Mastella otterrebbe una candidatura forte, e ancora una volta risolverebbe con Roberta Gasco, futura nuova del leader di Ceppaloni, un problema di quota rosa. LUdc infine si troverà di fronte allincognita Vittorio Adolfo: se allex assessore regionale non sarà confermata la candidatura, si scalda già Vincenzo Lorenzelli, quotatissimo a Roma, o in subordine Sergio Cattozzo e Nicola Abbundo. La vittoria stavolta potrebbe restituire un deputato alla Lega Nord, pronta a puntare su un leader nazionale e su Francesco Bruzzone come primo a beneficiare delleventuale rinuncia. E «La Destra?» Con una eventuale buona affermazione potrebbe strappare un seggio, ma a rimetterci il secondo deputato sarebbe quasi certamente An, in particolare Minasso che si potrebbe giocare un derby ponentino allultimo voto con Massimiliano Iacobucci, nuovo uomo forte degli storaciani.
Il Partito dei comunisti italiani stavolta non dovrebbe ricorrere a un nome di fuori Liguria come quello di Iacopo Venier. Lattuale senatore Aleandro Longhi, eletto con lUlivo si è spostato a sinistra e rappresenta la scelta sicura con il suo bacino di voti a Sestri Ponente. Solo Enrico Vesco potrebbe insidiargli la riconferma. Ma lo scenario a sinistra è diverso da due anni fa, perché ci sarebbe spazio per il cartello della «Sinistra Arcobaleno», con unalleanza tra lo stesso Pdci, Rifondazione, Verdi e Sinistra democratica. In «dote», tutti insieme, oggi potrebbero portare tre seggi (uno del Pdci e due di Rifondazione). Sperando nel quarto «rubato» al Pd, si potrebbero spartire i quattro capolista, e così oltre a Longhi, ci sarebbe spazio per Sergio Olivieri (Rc), luscente Fabio Mussi (Sd) o un altro big, e un Verde, ligure (Cristina Morelli?) o dimportazione. Il Pd dovrebbe invece difendere i sette seggi conquistati lultima volta. Impresa non facile, che però frutterebbe la conferma a Roberta Pinotti, Andrea Orlando e Romolo Benvenuto. Da decidere leventuale ennesima conferma del sempre presente savonese Massimo Zunino. Poi spazio al «ricambio» generazionale. Con il segretario regionale Mario Tullo in pole position, il fedele ma eterno secondo Mario Margini da ricompensare.
Un gioco, appunto, che però è già partito. E che sta già facendo girare... molti nomi.
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