Il vento del Nordest minaccia di scompaginare la candidatura di Roma ai giochi olimpici del 2020. Scendono in campo i veneti, decisi a vender cara la pelle e guadagnare, se non altro, un «giudizio equilibrato» sulla scelta della città italiana per le Olimpiadi della seconda decade del Millennio.
Dopo l'incontro dell'altro giorno tra il sindaco Alemanno e l'ex sindaco Veltroni, che ha posto le basi per il sostegno unanime alle chance capitoline, ieri un gruppetto bipartisan di parlamentari ha presentato nella sala del Mappamondo della Camera un'interpellanza che rischia di aprire il contenzioso tra le due principali città d'arte italiane: Roma e Venezia. I parlamentari si chiedono, in particolare, se il governo sia davvero imparziale nella scelta della città eterna quale candidata italiana alle Olimpiadi.
«Siamo sconcertati del fatto che alcune aziende pubbliche si siano schierate con la candidatura olimpica di Roma prima ancora che la scelta ufficiale venisse fatta», accusa Fabio Gava, parlamentare Pdl, responsabile delle relazioni istituzionali del Comitato Olimpico Venezia 2020.
L'interpellanza, sostenuta trasversalmente da rappresentanti - veneti - di tutti i principali partiti italiani (oltre all'esponente del Pdl, i primi firmatari sono Ruminato del Pd, Callegari della Lega, De Poli dell'Udc, Donadi dell'Idv), che pone più di qualche perplessità sull'obiettività ed imparzialità del governo nella gestione della querelle olimpica che è in atto da tempo ed investe le due città candidate ad ospitare i giochi 2020: Roma e Venezia.
A fare scoppiare l'ira dei parlamentari firmatari di una interpellanza il sostegno di aziende partecipate dallo Stato (come Rai e Ferrovie) alla candidatura di Roma: «Quando sono convinto - dice Gava - che sarebbe fondamentale essere imparziali e quindi o sostenere entrambe le città oppure nessuna». Quello che abbiamo visto fino ad oggi, spiega ancora Gava, «è una preoccupante tendenza che pare voler favorire a tutti i costi una soluzione romana della vicenda considerando la candidatura veneziana solo come una fastidiosa iniziativa nemmeno meritoria di una valutazione seria, equa, oggettiva e fatta con lealtà. La sensazione invece è ben diversa vedendo che molte aziende partecipate dallo Stato si sono subito schierate pro Roma subito anziché attendere il pronunciamento del Coni. C'è una interpellanza alla quale aspettiamo risposta affinché sia fatta chiarezza. E non sono solo io a pensarla in questo modo visto che a sottoscrivere il documento trasversalmente ci sono rappresentanti di numerosi parti politici.
Intanto lo sviluppo del progetto Venezia 2020 procede a pieno ritmo e venerdì prossimo, all'aeroporto Marco Polo, verrà ufficialmente presentata la candidatura al Nord.
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