Cultura e Spettacoli

La Ventura e Striscia campioni dell’anno Vasco supercantante

Paolo Scotti

da Roma

Dici premio e leggi polemiche. Prevedibili, anzi inevitabili a ogni premiazione, si sono fatte addirittura bollenti a quella dei Telegatti 2006, che nonostante il gelo climatico e d’accoglienza della nuova sede (abituata a eventi d’ogni tipo Roma s’è mostrata un po’ freddina) ieri sera si sono presentati nella veste rinnovata suscitando le solite proteste. Si sa qual è l’accusa che da sempre perseguita questo premio: quello di favorire i programmi Mediaset a svantaggio di quelli Rai. E dopo le premiazioni di ieri (mercoledì in onda su Canale 5) le lamentele non sono mancate: trasmissione dell’anno l’eterna Striscia la notizia a sfavore del favoritissimo Ballando con le stelle; per l’informazione Terra! di Toni Capuozzo batte incredibilmente Porta a Porta di Vespa; per le fiction Distretto di polizia viene preferito al Maresciallo Rocca. La Rai si salva solo con Simona Ventura eletta personaggio dell’anno contro la ben più appropriata Milly Carlucci. Risultato: Mediaset supera Rai 3-1.
«Come ha fatto Striscia a battere Ballando bisognerebbe chiederlo ai lettori di Sorrisi e Canzoni Tv, che l’hanno votata. O al notaio, che ha fatto i conti delle preferenze - ribatte sornione Antonio Ricci -. La verità è che contano molto i programmi fatti negli ultimi tre mesi: se i Telegatti li avessero dati a maggio, a battere Ballando sarebbe stata Paperissima». «Non abbiamo meritato il premio? - non si scompone Ezio Greggio - io sto con chi ci ha votato. Sono dei buongustai». A protestare s’è aggiunto poi Tullio Camiglieri, di Sky Italia, che ha polemizzato con Maurizio Costanzo, presidente della giuria che aveva selezionato i candidati, per averne escluso i suoi programmi. «Purtroppo ho dovuto scegliere solo quelli analogici - ribatte Costanzo -, mi auguro però che, dal prossimo anno, i Telegatti vadano anche alle trasmissioni satellitari e in digitale terrestre». Ma non è finita qui. S’è lamentato anche Pietro Valsecchi, produttore del vincente Distretto di polizia: «Il protagonista Giorgio Tirabassi non è venuto per polemica: non se la sentiva di ritirare un altro premio per Distretto dopo cinque anni. Ne avrebbe preferito uno per Paolo Borsellino; e io uno per la fiction sul Papa Karol. Il fatto è che non si possono mettere nella stessa categoria le fiction di lunga e di media serialità: la scelta si fa troppo ardua». Quanto alle vittorie di Mediaset, in una stagione che è stata soprattutto della Rai, Piersilvio Berlusconi ha negato che si sia trattato d’una rivincita: «Mediaset non ha bisogno di alcuna rivincita. Abbiamo avuto un anno che definire ottimo sarebbe limitativo. Abbiamo avuto tre volte la pubblicità della Rai. Se questo vuol dire perdere, sono contento di perdere».
Lagnanze a parte, la serata si è segnalata soprattutto per il completo rinnovamento della formula, «che ora ne fa - come ha osservato Costanzo - un riconoscimento ancora più importante. Essere qui, a Roma, a due passi dal Papa (la sede dello spettacolo era in via della Conciliazione) dà un’idea del suo prestigio». Oltre alla Tv, quindi, premiato anche il cinema (miglior film Romanzo criminale, miglior attore Christian De Sica) la musica (miglior disco Biagio Antonacci, miglior cantante e migliore tournée Vasco Rossi) oltre che lo sport (miglior atleta: Luca Toni). Gustose occasioni di spettacolo sono state offerte, infine, dagli insigniti con lo speciale Telegatto di platino: uno scatenato Fiorello, Mike Bongiorno, per il quale tutta la platea si è alzata in standing ovation, Stefania Sandrelli, Ornella Vanoni e Gino Paoli, Eros Ramazzotti, Bruno Vespa, Paolo Maldini. Alla fine, anche il gelo capitolino si era sciolto, e la lunga maratona ha mandato a letto tutti quanti felici e contenti.

O quasi.

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