Vera, la «secondina» con l’oro al collo

Pazza per la cioccolata, è al secondo titolo mondiale della gara a punti. Ha cominciato sfidando i maschi sulla bici estorta a papà

Pier Augusto Stagi

Vera campionessa, di nome e di fatto. Una campionessa dal cuore grande, Vera Carrara, che ha dedicato il secondo titolo mondiale alla memoria di Virgilio Pezzotta, presidente del suo club per 12 anni, scomparso proprio alla vigilia del Mondiale. Campionessa unica, perché il suo doppio successo iridato nella corsa a punti - Los Angeles 2005 e Bordeaux 2006 - non ha eguali nella storia del ciclismo femminile azzurro: prima di lei, solo Antonella Bellutti aveva conquistato due titoli mondiali, entrambi nell'inseguimento, ma non consecutivi. Campionessa di costanza, la sorridente Vera, perché la vita agonistica per una ragazza che sceglie il ciclismo non è facile: prima devi convincere mamma e papà a lasciarti correre, poi ti devi confrontare con i coetanei maschi, quindi devi superare mille difficoltà, soprattutto se ti specializzi in un settore molto particolare come il ciclismo su pista, per il quale in Italia le strutture sono carenti.
Campionessa anche di carattere: a sette anni, quando il padre regalò una bicicletta al cuginetto Fabio, fu talmente gelosa del gesto da volerne una anche lei. Era una Bianchi e con quella andò a pedalare per la prima volta al velodromo di Dalmine, la sua seconda casa per tanti anni. Il carattere l'ha portata poi a superare tanti problemi, non ultimo quello che lei definisce il black out olimpico, quando ad Atene non entrò mai in gara e si fermò ai piedi del podio. Da quella sconfitta inattesa, sono nati due titoli mondiali.
Campionessa di normalità, anche: golosissima di cioccolato, costringe il fidanzato Massimiliano, con il quale vive in provincia di Torino, ad averne sempre una scorta in macchina. Quando i due tornano a casa, ad attenderli ci sono un levriero afghano e due criceti.

Campionessa ancora da scoprire, Vera Carrara: la portacolori delle Fiamme Azzurre, espressione sportiva della Polizia Penitenziaria (si è arruolata nel marzo del 2004), ha davanti a sé un futuro ancora tutto da scrivere. Nata a Ranica, in provincia di Bergamo, il 6 aprile di 26 anni fa, nel ciclismo su strada finora ha raccolto poco, su pista è una stella. Che può splendere ancora per molte stagioni.

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