Cronaca locale

La vera storia di Woody Allen

La vera storia di Woody Allen

Viviana Persiani

Domani, al Crt Teatro dell’Arte, debutta Le voci di fuori. Questo nuovo spettacolo, ideato e voluto da Lucia Vasini, vuole essere un omaggio al grande Eduardo De Filippo, nel ventennale della sua scomparsa. Un nuovo lavoro di speranza, dedicato ai giovani, alle nuove generazioni che hanno in sé il potere del cambiamento. Sul palco Lucia Vasini e Giorgio Nocerino, giovane attore napoletano, prendono per mano il pubblico e lo guidano in un viaggio attraverso la disperazione, la speranza, il buio e la luce, le lacrime e la risata che sgorga dal cuore, permettendo ad ogni spettatore di ricevere il suo messaggio, buono, cattivo, giusto o sbagliato e di capire che la verità può risiedere dentro di noi, in quanto il cercare di dare un senso alla nostra vita rimane sempre un fatto puramente personale.
Il 7, al Sala Fontana, andrà in scena Factum Est, di Giovanni Testori, con Andrea Soffiantini, regia Emanuele Banterle. Si tratta di un monologo, che per l’autore è la forma più alta e totale del teatro, fatto di versi brevi, metafore elementari, quasi infantili, di un realismo popolare, su rime semplici, cadenze orecchiabili, esili o violente, tra l’urlo e il pianto, ricco di riferimenti culturali che vanno dalle letture bibliche, alla poesia delle origini, alla poesia dantesca, ma calibrati su un orecchio popolare, per arrivare diretti al cuore della gente.
Mercoledì, in prima nazionale, debutterà Woody Allen Cafè, presso il cortile dell’Osservatorio di Brera. Woody Allen autore di film e commedie e anche grande maestro del comico moderno. Tutto questo viene rappresentato al Woody Allen Café: dalla battaglia con le «battute» che hanno contribuito a creare la fama intorno a questo personaggio, ai suoi taglienti articoli pubblicati sul Newyorker, per arrivare ai suoi personaggi più emblematici che parlano di religione, politica, psicanalisi, sesso e donne. Ingredienti per una rappresentazione spudorata e assolutamente non convenzionale.
Al Teatro di Verdura, l’8, sarà in cartellone L’amore di Giovanni Testori, con Valentina Cortese. Dove c’è l’amore vi è l’occasione prossima a salvarsi, l’atmosfera propizia per l’inquietudine cristiana (che è quella di dare al mondo il fastidio di Cristo, sempre). L’uomo solo pecca per rompere la solitudine, come ci insegna Dostoevskij. Ed è Cristo che ci rivela la nostra autentica verità e ci accompagna a realizzarla: il nostro cammino passa inevitabilmente dalla Croce.
Venerdì, sempre al Verdura, andrà in scena Le stagioni di Giacomino, tratto dal romanzo di Mario Rigoni Stern. Le stagioni di Giacomo sono quelle che gli è dato di vivere nel periodo tra le due guerre e che vedranno l’avvento del fascismo, la dichiarazione dell’impero, la guerra d’Abissinia e la dichiarazione di entrata in guerra a fianco dei tedeschi. Mario Rigoni Stern racconta la storia della crescita di un bambino, suo compagno di banco.

Un’infanzia ruvida, in cui le difficoltà della vita quotidiana vengono suddivise tra adulti e bambini, in cui «diventare grandi» è una tappa da raggiungere presto, ma il cui il gioco e lo stupore si riprendono di forza il loro spazio a ogni occasione.

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