Il verdetto finale sulle regole tocca all’Authority

Si chiama Open Access la divisione di Telecom Italia che dovrà gestire in modo indipendente e trasparente la rete di accesso del gigante telefonico, con attività autonome e separate dalle normali funzioni commerciali del gruppo. La divisione ha circa 21 mila dipendenti ed è guidata da Stefano Pileri. In realtà questo è soltanto un primo passo verso la totale separazione funzionale della rete. Gli operatori alternativi infatti chiedono a gran voce che questa struttura abbia un management completamente indipendente da Telecom e soprattutto un conto economico proprio in maniera da garantire a tutti gli stessi livelli di servizi. Entro la fine dell’anno l’Authority per le tlc guidata da Corrado Calabrò si è impegnata a garantire un quadro strutturale e normativo completo seguendo il quale Telecom scorporerà la sua rete. Per il momento bisogna registrare che il feeling tra l’Authority e il management di Telecom, in primis l’amministratore delegato Franco Bernabè, è ottimo. Secondo Calabrò infatti le proposte avanzate da Telecom vanno nella direzione giusta. Ora ci saranno ulteriori audizioni con gli operatori concorrenti che avranno la possibilità di avanzare le loro richieste.

Quelle di Telecom per il momento sono abbastanza chiare: in cambio della separazione l’ex monopolista vuole avere le mani più libere su servizi e tariffe. Inoltre vorrebbe che la rete di nuova generazione Ngn non fosse toccata da alcuna regolamentazione. Il verdetto finale tocca all’Authority.

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