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Via Verdi, così la Scala ha un nuovo "Sipario"

L'opera in bronzo davanti alla palazzina In Rubattino "Magnifica Fabbrica" per le scene

Via Verdi, così la Scala ha un nuovo "Sipario"
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Continua il dialogo urbanistico tra la città e il Teatro alla Scala, dopo il grande restauro che ha modificato la macchina scenica e l'intero profilo del Piermarini. Novità architettoniche sono in arrivo, sia in via Rubattino, dove nascerà una sorta di dépendance per ospitare le scenografie, che nella palazzina di via Verdi, dove ha trovato collocazione definitiva il bassorilievo dal titolo "Sipario", firmato dall'artista Daniele Milvio. Nel frattempo, a seguito di riformulazioni del governo alla Manovra, è stata incrementata di 5 milioni di euro l'autorizzazione di spesa per il 2028, come contributo per celebrare i 250 anni dalla fondazione della Scala.

Il Consiglio di amministrazione riunito ieri ha approvato all'unanimità la firma del protocollo d'intesa fra il Teatro e il Comune per la realizzazione del progetto "Magnifica fabbrica. Laboratori e depositi del Teatro alla Scala" nell'ambito del progetto di rigenerazione dell'area ex-Innocenti in via Rubattino, la Grande Funzione Urbana Rubattino, che sarà nuovo polo culturale, artistico e produttivo. "Il protocollo rilancia il progetto di accorpamento in un'unica area dei laboratori e magazzini degli allestimenti scenici, oggi dislocati in diverse zone di Milano e dell'hinterland, con l'obiettivo di sviluppare e rendere più efficiente l'attività produttiva" spiegano dal teatro. Il Comune ha quindi lanciato un concorso internazionale di progettazione.

È arrivata intanto l'inaugurazione ufficiale del bassorilievo destinato all'ingresso della nuova torre di via Verdi 3, progettata dall'architetto Mario Botta insieme all'architetto Emilio Pizzi. Il progetto vincitore, firmato da Milvio, è stato svelato nella sua collocazione definitiva sulla facciata della nuova palazzina, a conclusione del percorso iniziato con il concorso Aria del dicembre 2024.

Il bando richiedeva di sviluppare il tema "Musica e Architettura" attraverso un lavoro capace di resistere al tempo e di dialogare con le geometrie dell'edificio: l'opera è realizzata in bronzo fuso a cera persa, è di grandi dimensioni (102x319x18 cm) e riproduce fedelmente la parte centrale del sipario del Teatro alla Scala, rappresentato in una posizione leggermente socchiusa, catturando un momento preciso e carico di significato, quando cioè l'atmosfera del teatro è ancora sospesa e gli spettatori

possono intravedere ciò che sta per accadere sul palcoscenico, "creando un elemento di connessione permanente tra la città e il teatro". Menzioni speciali sono andate ai progetti di Arcangelo Sassolino e Nico Vascellari.

SC

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