da Roma
Onorevole Verdini, lei era presente allincontro di Silvio Berlusconi con i coordinatori di Forza Italia. È vero o no che Casini è stato identificato come il killer della Casa delle libertà?
«Innanzitutto la riunione è stata molto lunga e abbiamo analizzato i risultati di tutto il lavoro fatto con i gazebo. Poi a un certo punto Berlusconi, facendo riferimento a tutto quello che è stato scritto sui giornali, ha parlato dei rapporti interni alla Cdl».
Ma la frase su Casini cè stata o non cè stata?
«Ha detto: se sono vere le intenzioni che gli vengono attribuite dai giornali, anche legittimamente, bisogna muoversi di conseguenza e fare ostacolo e muro alleventualità che possa fare il pendolo da uno schieramento allaltro».
Le sue parole hanno suscitato reazioni molto forti da parte dellUdc ma anche dagli altri partiti del centrodestra.
«Quello di Berlusconi è stato un discorso molto sereno. E ha parlato di legittime aspirazioni da parte di Casini».
Quindi nessun dito puntato contro il leader dellUdc?
«Berlusconi ha detto semplicemente che non ha potuto riunire la Casa delle libertà per lassenza di Casini che non andava alle riunioni. Si ricordi anche la frattura del 2 dicembre con la manifestazione a Palermo. Berlusconi ha raccontato cose che si sanno. Poi qualcuno, evidentemente, ha specificato male. Comunque non si può negare levidenza. Berlusconi era sereno e raccontava i fatti. Le parole come sono state riportate, io non le ho sentite, anche se il senso magari era quello. Ha ragione Bonaiuti, le sue parole sono state travisate».
Pare, invece, che Berlusconi abbia indirizzato parole di pace verso Fini.
«Ma tutto questo ragionamento ha preso non più di cinque minuti, in realtà. Comunque Berlusconi ha detto che lapertura di Fini è molto importante e ne era contento. Ed è lì che ha fatto il paragone, sottolineando che con Casini sarà ben più difficile ricucire perché da tempo sta sullAventino e impedisce di riunire la Cdl. In questo modo si fa la figura di quelli che non sono uniti, ha aggiunto. Ma senza toni aspri».
Ha fatto qualche riferimento ai rapporti con Walter Veltroni?
«In realtà del ragionamento sulle riforme già ci aveva raccontato. Ha definito lincontro positivo anche se alle tesi di Veltroni vorrebbe apportare alcune modifiche, ovvero una sola scheda e un solo voto. Lidea è quella di un proporzionale bipolare, che si chiami Vassallum o sistema tedesco è tutto da verificare. Vedremo tra poco quando in commissione al Senato inizierà la discussione».
Cercherete di concordare una proposta con il resto del centrodestra?
«Occorre una larga convergenza. Dobbiamo discuterne con Lega e An e anche con lUdc. Lauspicio è di arrivare a una posizione comune rispetto alla legge elettorale».
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