Verdone dà il suo cellulare nel film: genovese risarcita

Cento chiamate al giorno per un numero uguale a quello citato dall’attore

Il suo numero del cellulare era identico a quello che Carlo Verdone, nei panni di uno stressato personaggio abbandonato dalla moglie nel film «Manuale d'Amore», chiede e ottiene dalla sua nuova conquista, l'attrice Anita Caprioli. Quel numero 333.1028599, dopo essere stato «rivelato» nella scena finale del film, è stato subissato di telefonate e così la signora Debora Porrovecchio, genovese che vive a Roma, si è rivolta al tribunale civile. Dopo l'inizio del procedimento la transazione: la società produttrice del film risarcirà 4.500 euro alla donna che ha già deciso di devolverli in beneficenza. La vicenda nasce dalla scena finale del film di Veronesi, quando Carlo Verdone, deluso e amareggiato dalla fine della sua storia d'amore, supera la fase dell’abbandono conoscendo la bella e giovane barista della spiaggia (l’attrice Anita Capriolo). Alla fine ottiene il cellulare della ragazza e con una sola telefonata riesce a invitarla. Una storia a lieto fine, almeno sul grande schermo. Ma da qui iniziano i guai per Debora Porrovecchio: quel numero di cellulare, nella realtà esisteva veramente, e ironia della sorte apparteneva proprio a una giovane donna, trentenne, separata e con una bimba, gravemente malata.

«Deborah Porrovecchio - dice il suo avvocato - non appena uscito il film, ha cominciato a ricevere sul proprio cellulare qualcosa come un centinaio di telefonate al giorno, senza contare sms ed mms. E allora ecco la volontà di ricorrere al Tribunale Civile di Roma».

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