«Vergogna, pagina nera per Roma»

Giro (Forza Italia): «Una pagina nera per Roma». Rotondi (Dc) «La vittoria dell’integralismo, anzi dell’anticlericalismo». E poi Santanché (La Destra): «Una vergogna per l’Italia, per Roma, per il mondo accademico». Immancabile Veltroni (PD): «L’intolleranza non è accettabile». La rinuncia (forzata) del Santo Padre a far visita all’Università La Sapienza in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico richiama un commento politico univoco, concorde come non succedeva da anni. L’indignazione per il dietrofront di Benedetto XVI (delusi i «papaboys») è più che mai bipartisan e fa il paio con l’emergenza rifiuti in Campania in quanto a poco edificante quadretto nazionale.
«In materia di libertà religiosa l’Italia rischia di allontanarsi sempre più dalla civiltà europea fondata sulla tolleranza - commenta Antonio Tajani, vice presidente del Partito Popolare Europeo -. Mentre a Strasburgo, proprio oggi, il Parlamento Europeo in seduta solenne ha ascoltato le parole del Gran Mufti di Siria a Roma si vuole impedire la presenza del Santo Padre Benedetto XVI alla Sapienza. Nel momento in cui al Parlamento Europeo si avvia la stagione del dialogo interreligioso ed interculturale, a Roma si tenta di avviare la stagione dell’intolleranza e dell’oscurantismo. Il Sindaco Veltroni, per anni eurodeputato, raccolga il messaggio che parte da Strasburgo e si faccia garante del dialogo e sostenitore della cultura della tolleranza nella Capitale d’Italia».
«È uno scandalo inaudito. Hanno vinto i teppisti e i loro cattivi maestri - denuncia il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace - . Il rettore Guarini farebbe bene a dimettersi e immediatamente».
«Vergogna per la città, per l’università di Roma e per l’Italia intera - sostiene Dino Gasperini, capogruppo comunale dell’Udc-. Solidarietà al Santo Padre in un momento così amaro per la nostra vita. Non si può tollerare che una città come Roma assista immobile a un simile episodio di intolleranza e di privazione di libertà. Dobbiamo reagire subito come istituzioni in nome della libertà e del futuro dei nostri figli. Chiedo pertanto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario in ossequio all’articolo 1 e 2 dello Statuto del Comune di Roma per esprimere la più ferma condanna su quanto è avvenuto e per riconfermare che Roma è una città dove la libertà di espressione è garantita e tutelata e per esprimere la nostra solidarietà al Papa e al suo gesto di grande responsabilità».
Commenti indignati, dello stesso tenore. «Oggi è una giornata triste per credenti e non credenti che hanno a cuore la convivenza civile e pacifica - dice Silvia Costa, assessore all’Istruzione della Regione Lazio- ma anche la libertà d’espressione e la volontà di ascolto reciproco. È inconcepibile che alcuni esponenti di una istituzione di alta cultura come La Sapienza abbiano reso di fatto impraticabile il diritto alla parola del Capo spirituale della religione prevalente nel nostro Paese, costringendolo a rinunciare alla sua visita all’Università e tradendo la loro missione educativa. Sono davvero addolorata per l’assurda mortificazione che si è procurata a Benedetto XVI, ma anche alla comunità ecclesiale e, soprattutto, a quei tanti docenti e studenti che attendevano con speranza e attenzione le parole del Papa, anche in riferimento all’impegno della Chiesa contro la pena di morte». Rotondi (Dc) «Vince l’integralismo».


«Ecco l’Italia di oggi, una sparuta minoranza, sollevando un polverone inverosimile, ha costretto il Santo Padre a rinunciare alla visita all’Università La Sapienza di Roma. E’ un fatto gravissimo. Una vergogna per Roma e l’Italia intera», chiude il deputato dell’Udc Luciano Ciocchetti.

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