Roma - Non c’era Friedrich Vernarelli, "che pure sta in carcere da quasi sei
mesi", la notte tra il 17 ed il 18 marzo scorso alla guida
della Mercedes Classe B che investì ed uccise due ragazze irlandesi. Oggi nel corso di una conferenza stampa, sono state fatte alcune precisazioni dal padre
dell’indagato, Roberto, che in passato è stato presidente del XVII
municipio di Roma.
Indagini difensive: non era Friederich Il frutto principale delle "lunghe ed accurate"
indagini difensive è la testimonianza resa al tribunale di Los Angeles
da un giovane che assistette all’incidente, avvenuto sul
Lungotevere degli Altoviti, nei pressi di Castel Sant’Angelo. Il "teste
chiave" è Manuel Ruiz, che nell’ambito di una deposizione giurata,
ad un avvocato americano, conferma quanto aveva già aveva avuto
modo di affermare dopo il tragico scontro, in cui persero la vita due
turiste irlandesi, Elizabeth Anne Gubbins e Mary Clare Collins, che
avevano rispettivamente 28 e 29 anni. "Loro chiedevano: lo hai
visto? Ed io dicevo: non era lui". Il riferimento è al confronto svoltosi
nell’ospedale dove era stato ricoverato Friedrich Vernarelli dopo
l’incidente.
Due ragazzi ungheresi Un altro passaggio fondamentale compiuto dagli avvocati Giovanni
Marcellitti e Lillo Bruccoleri è la identificazione dei due ragazzi
ungheresi che erano in macchina con Friedrich. Il padre
dell’imputato ha spiegato: "Erano stati in Italia, già nel 2007.
Conoscevano mio figlio. Erano stati suoi ospiti, nel bed & breakfast
che gestiva. Quando però arrivarono in marzo Friedrich non aveva
posto. In ogni caso si incontrarono al pub di San Lorenzo, quella
sera maledetta, e siamo sicuri che stessero con lui in macchina". I
due giovani, che vivono e lavorano a Leeds, in Inghilterra, l’uno in
un pub e l’altro in un casinò, sono Zsolt B. e Andreas K.. "La
Procura li ha citati come testimoni, nel processo che inizierà il 30
settembre prossimo - ha detto l’avvocato Marcelliti - secondo noi,
invece, sono almeno accusabili di omissione di soccorso, ai sensi
del codice della strada".
"Chi guidava aveva gli occhiali" Roberto Vernarelli ed i due penalisti
invitano a "leggere i documenti" che sono stati depositati dalla
Procura, rispetto al dato che l’unico testimone oculare diretto,
Manuel Ruiz, non abbia riconosciuto Friedrich. Inoltre lo stesso
statunitense ha identificato un altro soggetto che lo guardò negli
occhi, appena dopo esser sceso dalla macchina. "Aveva gli occhiali
chi guidava quella sera", ha detto ancora Roberto.
Il padre: "Ho sbagliato a spingerlo a confessare" "Non dico che mio figlio è innocente.
Non sto chiedendo che sia liberato. Pretendo che la magistratura
faccia il suo lavoro e accerti la verità. Mi sembra che chi di dovere
non abbia fatto indagini sufficienti sulle dichiarazioni testimoniali".
Lo ha detto Roberto Vernarelli, padre di Friedrich, il ragazzo
accusato di aver investito mortalmente due ragazze irlandesi nel
marzo scorso nei pressi di Castel Sant’Angelo.
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