Ancora carcere per Friedrich Vernarelli, il giovane di 32 anni che la notte tra il 17 e il 18 marzo investì, uccidendole, due turiste irlandesi nei pressi di Castel SantAngelo.
Il Tribunale del riesame ha accolto la richiesta del pm Andrea Mosca, il quale ha insistito sulla conferma del provvedimento restrittivo deciso dal gip Luisanna Figliolia, alla luce soprattutto del comportamento tenuto dallindagato dopo lincidente. Vernarelli, infatti, al quale venne riscontrato un tasso alcolico quattro volte superiore alla norma, si rifiutò di sottoporsi allesame dellurine per verificare se fosse anche sotto leffetto di stupefacenti. I giudici, poi, non hanno potuto non tenere in considerazione il provvedimento con cui nel 2005 venne sospesa la patente al giovane per un sorpasso azzardato in corsia preferenziale. Era stato lo stesso Vernarelli a chiedere di essere arrestato. Una decisione non condivisa dal suo legale, Giovanni Marcellitti, che aveva sollecitato lapplicazione di una misura meno afflittiva, come i domiciliari o lobbligo di firma. Per il penalista non sussiste il pericolo di fuga perché Vernarelli ha unabitazione stabile, una famiglia e un lavoro, né quello di reiterazione del reato perché gli è stata ritirata la patente. Non cè, inoltre, il rischio di inquinamento probatorio perché tutti gli accertamenti tecnici sono stati effettuati. A nulla è valsa infine la consulenza di una tossicologa, presentata dallavvocato, secondo cui è lesame del sangue quello più idoneo, entro le tre ore e mezza, per verificare se un soggetto è sotto leffetto di sostanze stupefacenti. Lesame delle urine, secondo lesperta, può dimostrare solo unassunzione pregressa non temporizzabile.
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