«È vero che siamo nati per soffrire, ma con moderazione»

«È vero che siamo nati per soffrire, ma con moderazione»

Tema. Se non si complica la vita, il Genoa non è contento; e se non soffre, il genoano non si diverte.
Svolgimento. Come volevasi dimostrare, è stato così fino al triplice fischio di chiusura dell’ultima partita di campionato persino contro il «Venezia 2» già retrocesso. Ma finalmente, dopo un decennio di purgatorio con reiterata vista sull’inferno, 4 proprietari (Spinelli, Scerni, Dalla Costa, Preziosi), 7 presidenti (Spinelli, Mauro, Scerni, Dalla Costa, Canal, Campoccia, Preziosi), 19 direzioni tecniche (Radice, Salvemini, Perotti, Salvemini, Maselli, Burgnich, Pillon, Cagni, Delio Rossi, Bolchi, Carboni.Magni, Onofri, Scoglio, Reja, Onofri-Gorin, Torrente-Lavezzini, Donadoni, De Canio, Cosmi) e 197 giocatori visti in campo, l’incubo è svanito.
D’altronde, cosa vi ho scritto mercoledì scorso al Punto nono del «cahier de doléance»? «Ma alla fin fine di cosa ci stiamo lamentando, visto che il Genoa arriverà comunque primo battendo il Venezia in ferie da due settimane mentre l’Empoli proseguirà e concluderà le feste con un pareggio a Bari?». Beh, giocando al buio ho sbagliato solo due dettagli, niente male: i legionari rincalzi del Venezia si sono dimostrati in campo forse anche più dignitosi dei titolari, e lo scontato eccesso di «Bacco, tabacco (?) e Venere» ha portato l’Empoli addirittura a perdere per goleada anziché pareggiare a Bari. Ma la sostanza è quella: primo Genoa, secondo Empoli, e per entrambi promozione diretta in serie A.Ora però, quando cioè non si rischia più di creare sconquassi, vanno dette e scritte senza remore, in chiave di futuro, le cose importanti. Perché è vero che siamo nati per soffrire, ma con moderazione.
La prima. Settantadue gol fatti in 42 partite, sia pure di serie B, sono una sciccheria da squadrone. Milito-Stellone (21+17=38) è coppia da alta serie A. Con Makinwa sarebbe stato trio di levatura scudetto. Purtroppo perso Makinwa, occorrerà reperire una terza punta centrale che non sfiguri al confronto dei due titolari.
La seconda. Quarantaquattro gol subiti come il Catania - peggio di Torino e Perugia, Empoli e Verona - sono un’esagerazione che allarma. Era questa una squadra - espressione di un organico dall’età media oltre il livello di guardia - spericolatamente sbilanciata in avanti, trainata da 2 purosangue (Milito e Stellone) e 3 berberi (Lazetic, Tedesco e Zanini) progressivamente ridottisi ai primi due, con una difesa globalmente modesta protetta, si fa per dire, da un centrocampo estremamente carente in fase di filtro. Il portiere e i difensori centrali titolari (a parte Sottil) vanno cambiati; i due soli difensori laterali in organico degni della qualifica - Lamacchi e Tosto - vanno duplicati con elementi di pari valore e meno primavere sulle spalle; a centrocampo, oltre al rientro di Nocerino, urgono come minimo un regista alla Lamouchi e un incontrista alla Brevi però con 5 o 10 anni in meno; per le fasce laterali, ok Marco Rossi, Lazetic, Gemiti e Zanini, e magari si riuscisse a fare rientrare a casa madre Behrami, sennò occorrerà reperire un elemento similare.
Tutto ciò fa capire che Cosmi aveva sì a disposizione il miglior organico di serie B sulla carta, ma non «le due squadre» di cui ampollosamente vagheggiavano i commentatori superficiali. Per raccogliere l’enormità di 45 punti nelle 21 partite del girone d’andata, la squadra sciaguratamente sbilanciata e troppe volte colpita d’incontro ha dovuto spendere energie oltre il sopportabile. E nel ritorno ha pagato con gli interessi. Qui Cosmi ci ha messo di suo in negativo «non vedendo» i giovani (proprio lui che viene dalle palestre e dalla scuola: perché non «difendere» il fenomeno Makinwa, lasciar partire l’ottimo Nocerino, non dare tregua con i vari Italiano, Gemiti, Rossi, Rimoldi, Thiago, Gazzoli ai Tedesco, Zanini, Brevi, Lazetic, Scarpi prima che stessero sul punto per tirare le cuoia?), ma ci ha messo anche tanto di suo in positivo che merita di essere ricordato.Comunque Cosmi, persona genuina, bravo allenatore di giocatori e straordinario allenatore di tifosi e giornalisti, sanguigno arruffapopoli (a torso nudo nell’ora del delirio sembrava il Duce delle mietiture) che ha solo bisogno di quietarsi un poco, alla lunga ha pagato. Sentenza di Preziosi.Ma chi, nell’ora di disgrazia, fosse tentato di far passare il rispettabilissimo Serse per lo scemo del villaggio dovrebbe fortemente vergognarsi.


Ora l’intrigante patata bollente toccherà a Guidolin, gentiluomo schivo che come tecnico e tattico di calcio vale più di Cosmi. La speranza è che faccia sùbito bene, anzi benissimo, per scongiurare il pericolo che sta dietro l’angolo: un «popolo» come quello rossoblù, specialista in «movida», in caso contrario ci metterebbe niente a sbranarlo.

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