Veronica, De Benedetti e il portafogli del «povero» Cavaliere

Ho letto che il presidente Berlusconi ha concordato, per divorziare da Veronica, un versamento mensile di 300mila euro. Insomma, circa un’auto «Polo» oppure una «Fiesta» al giorno! Ritengo che il presidente abbia così inviato uno schiaffo offensivo non solo ai più bisognosi, ma anche a quei pochi elettori che per divorziare possono, al massimo, permettersi la notevole cifra corrispondente a una «bicicletta» al giorno. Il presidente che tanto ammiravo mi ha deluso. Mi sbaglio dott. Granzotto? Gradirei leggere il suo prestigioso parere sull’«Angolo».
Pisa

Grazie per quel «prestigioso», caro Baldini. Quand’è così, con autorevolezza le rispondo: cosa doveva fare Berlusconi per non deluderla? Non scucire un euro? Dirsi disposto a scucire, al massimo, una «bicicletta» al giorno, diciamo un cento euro che per trenta fanno 3mila euro al mese? Ci parlava lei, poi, con la signora Veronica, i suoi avvocati e il giudice che ha in cura la pratica di divorzio? Vede, una volta faccende del genere si sbrigavano in fretta, con l’ex moglie spedita, quando andava bene, in convento. O al paese, a mangiar castagne. Ma avendo fatto, nell’ubertoso campo dei diritti (umani), quei passi da gigante che ognun ben sa e che tanto ci inorgogliscono, le consorti divorziande passano prima alla cassa. Mi par di ricordare che in simili casi il marito (o la moglie, se di molto più facoltosa del consorte) debba garantire alla metà dalla quale si separa lo stesso tenore di vita goduto in regime di coniugio. Dura lex, sed lex. Siccome si dà il caso che Silvio Berlusconi sia ricco assai e fermo restando che l’esser ricco non costituisce né peccato né reato (per i protestanti, tanto per dire, è segno della grazia divina), è evidente che spendesse e spandesse per consentire alla sua signora di vivere negli agi dovuti. Non stava certo lì a controllare il conto della spesa per vedere se qualcuno ci faceva la cresta o l’ammontare delle bollette per tener sotto controllo i consumi. Dal canto suo, la signora Veronica avrà avuto di certo mille pensieri e altrettanti crucci, ma non quello di mettere insieme il pranzo con la cena o di prenotare alla Pensione Marinella per la settimana di vacanza a Milano Marittima o di fare il pieno alla Panda di seconda mano. E come non le aveva prima, quelle tribolazioni non intende averle ora, da separata. Gliene vuol fare una colpa a Silvio Berlusconi, caro Baldini?
Mutatis mutandis, lei sa di certo che per via dell’annosa vicenda Mondadori quel birba di Carlo De Benedetti ha mosso causa civile al Cavaliere reclamando 749 milioni 995mila 611 euro virgola 93 centesimi per danni patrimoniali relativi a una supposta «perdita di chance». Non so quante «Polo» o «Fiesta» servano per coprire quella cifra: certo un bel po’.

Nel caso Berlusconi dovesse versare all’ingegnere/editore svizzero il consistente malloppone, che farebbe, lei, caro Baldini? Se la prenderebbe col Cavaliere rimproverandogli lo «schiaffo offensivo» a quegli elettori che al massimo sono risarciti con una «bicicletta», due lire, insomma? Ci pensi su e mi sappia dire.

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