Laura Gigliotti
Luci diffuse illuminano i paramenti murari del Pecile, il portico della passeggiata del dopo pranzo, di due miglia. Il riflesso dellacqua rimanda bagliori sulla volta delle terme avvolta dai vapori mentre la voce di Paola Pitagora sulle orme di Seneca lamenta il disagio di chi ha la sventura di abitare accanto a un complesso termale. A poca distanza, di fronte allAntinoeion un video restituisce limmagine dellannegamento nel Nilo di Antinoo, il giovinetto amato dallimperatore e divinizzato come Osiride. Il terzo punto di sosta, dove si proiettano sequenze del «Satyricon» di Fellini, è presso il Canopo, il grande specchio dacqua circondato da statue che si conclude con un monumentale ninfeo a esedra, utilizzato come luogo per banchetti. Dagli scavi delledificio che nella forma evoca il canale che univa Alessandria alla città di Canopo sul delta del Nilo, sono emerse molte statue fra cui il Coccodrillo, lAres e le Amazzoni ferite. Infine, nel luogo più intimo della villa, il Teatro Marittimo, cui si accede attraverso limponente Sala dei Filosofi, è il momento degli addii affidati alla voce di Walter Maestosi, ai versi di Auden e alle «Memorie di Adriano» della Yourcenar. «La villa era la tomba dei viaggi, lultimo accampamento del nomade, lequivalente, in marmo, delle tende da campo e dei padiglioni dei principi asiatici. Ogni pietra rappresentava il singolare conglomerato duna volontà, duna memoria, a volte duna sfida. Ogni edificio sorgeva sulla pianta dun sogno».
Tutto ciò è «Le rovine parlanti», la visita-spettacolo di Villa Adriana al chiaro di luna, o forse lo «spettacolo-visita», seguito lanno scorso da seimila persone, regia di Lorenzo Gigliotti. Attraverso lincontro di arte e musica, si potranno rivivere le atmosfere e le suggestioni di uno dei luoghi più fascinosi del passato.
Costruita tra il 118 e il 138 d.C., questa Versailles dellantichità (120 ettari di cui 40 visitabili), in cui gli edifici hanno i nomi dei luoghi più belli visti dallimperatore nei suoi viaggi in Oriente, già nota nel Medioevo, venne riscoperta intorno alla metà del Cinquecento da Pirro Ligorio, larchitetto del cardinale Ippolito dEste. Miniera inesauribile di opere darte e di raffinatissime decorazioni, subì per tutto il Sei-Settecento una spoliazione da parte dei proprietari del terreno fino a quando larea archeologica non entrò a far parte del demanio statale con lunità dItalia.
Tivoli, Villa Adriana, da venerdì 19 agosto fino all11 settembre, visite dal mercoledì alla domenica. Per informazioni e prenotazioni: 06.39967900. Tra le ore 20.30 e le 22.30 le visite, della durata di unora e un quarto, saranno accompagnate da archeologi professionisti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.