Vertice e clima, così il piano danese per la Conferenza

La bozza preparata dal governo danese in vista della conferenza di Copenaghen sul clima propone una riduzione del 50% delle emissioni inquinanti entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Lo ha appreso l'agenzia Reuters che ha ottenuto una copia del documento. La bozza preparata dal governo danese per la conferenza sul clima di Copenaghen propone che l'80% del taglio delle emissioni inquinanti sia a carico dei paesi ricchi. Il testo, che e' una proposta e potrebbe diventare la base per un accordo politico al termine degli incontri di Copenaghen, suggerisce inoltre chel'80% del taglio delle emissioni inquinanti sia a carico dei paesi ricchi. La bozza prosegue quindi affermando che e' necessario mantenere l'aumento medio globale di temperature entro e non oltre i 2 gradi Celsius. I tagli alle emissioni di gas serra dell'Europa potrebbero arrivare al 30% se anche gli altri Paesi assumeranno obiettivi simili e con un accordo politico vero. Così il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in un messaggio inviato a una conferenza sulla qualità dell'aria, oggi a Roma, parla della possibilità di una proposta per la Conferenza dell'Onu a Copenaghen per aumentare i tagli di CO2. "Alla Conferenza Onu a Copenaghen - aggiunge Prestigiacomo - l'Europa porterà i propri impegni già assunti e metterà sul tavolo della trattativa la possibilità di innalzare i tagli delle emissioni dal 20 al 30% a condizione che gli altri Paesi sviluppati assumano obiettivi analoghi e a fronte di impegni altrettanto significativi delle economie emergenti". Questo, spiega il ministro, "per arrivare a un accordo politico importante, anche se molto probabilmente in due tempi". Sul piano interno, continua, "l'Italia sta investendo su più fronti nella riduzione complessiva delle emissioni con interventi a favore della mobilità sostenibile, della bioedilizia, della diffusione delle fonti rinnovabili, della promozione dell'efficienza e del risparmio energetico".

Il governo, dice il ministro, "sta usando tutti gli strumenti per favorire lo sviluppo della green economy, la prospettiva del futuro, la scommessa di oggi". La questione del clima, conclude Prestigiacomo per ritornare alla prossima Conferenza a Copenaghen, deve poggiare "su un terreno di concretezza, il solo possibile per arrivare a un risultato vero, globale e condiviso".

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