Vertice con la Marcegaglia e a casa con «l’amico Blair»

Colloquio su straordinari e fisco. E all’ex premier inglese assicura l’appoggio sul vertice del Consiglio Ue

da Roma

Per «una convergenza costruttiva» tra il prossimo governo e la Confindustria «le premesse ci sono tutte». Dura quasi due ore l’incontro a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e Emma Marcegaglia, neopresidente di viale dell’Astronomia. Un faccia a faccia cui prendono parte anche Luca Cordero di Montezemolo, numero uno uscente degli industriali, e il sempre presente Gianni Letta. Uno «scambio di vedute» in un clima di «grande collaborazione», fanno sapere i rispettivi entourage.
Il Cavaliere, infatti, raccoglie le istanze della Confindustria, convinto che negli ultimi due anni il governo Prodi abbia fatto di tutto per «mortificare le ragioni delle imprese». Tutti d’accordo, dunque, sulla necessità di detassare gli straordinari e i premi di produttività, provvedimenti che saranno all’ordine del giorno dei primissimi Consigli dei ministri. L’obiettivo, insomma, è «far ripartire la crescita economica» e «rilanciare lo sviluppo». Anche, fa presente la Marcegaglia, «riformando gli assetti contrattuali». Il Cavaliere è d’accordo, ma ci tiene a sottolineare come la riforma dovrà essere fatta «nel dialogo» e «nella condivisione» con i sindacati.
Insomma, un bilancio del tutto positivo. Soprattutto considerando le frizioni tra i vertici di via dell’Astronomia e Palazzo Chigi l’ultimo anno in cui Berlusconi fu presidente del Consiglio. Incomprensioni non troppo condivise dalla base, vista l’accoglienza che ricevette il Cavaliere al convegno degli industriali di Vicenza pochi giorni prima delle elezioni del 2006. Si riparte, dunque, con il piede giusto, tanto che all’incontro di ieri ne seguiranno certamente altri. Anche se per il primo faccia a faccia pubblico tra il neopresidente di Confindustria e il futuro premier bisognerà aspettare il 22 maggio quando si terrà l’assemblea pubblica degli industriali.
Certamente meno operativo, invece, è l’incontro mattutino con Tony Blair. L’ex primo ministro britannico si presenta a via del Plebiscito poco dopo le undici e resta a colloquio con il Cavaliere un’ora buona. Con loro, Valentino Valentini, che da anni segue la politica estera per il leader del Pdl. «Un incontro tra amici», fanno sapere da Palazzo Grazioli. E, dunque, senza un’agenda specifica. D’altra parte, il rapporto tra i due è ben saldo da tempo, soprattutto dopo che alla vigilia delle elezioni del 2001 - quando si stava contendendo Palazzo Chigi con Francesco Rutelli - Blair accolse Berlusconi al numero 10 di Downing street. Poi, sono venute anche le visite a Villa Certosa. Durante l’incontro Blair si complimenta con il Cavaliere per il successo elettorale. Una vittoria su cui l’ex premier dice di non aver mai avuto dubbi: «Ci siamo solo ripresi quei voti che due anni fa ci erano stati sottratti in modo non lecito... ».
Negano, invece, i rispettivi entourage che si sia affrontato il nodo della presidenza del Consiglio europeo che dal 2009, con l’entrata in vigore del nuovo Trattato, non sarà più a rotazione semestrale. In corsa per quella carica, infatti, ci sarebbe proprio Blair oltre che il premier del Lussemburgo Jean Claude Juncker, premier del Lussemburgo. Ma le candidature ufficiali ancora non sono state presentate e, dunque, le diplomazie consigliano di non sbilanciarsi. Anche se difficilmente Berlusconi negherà il suo appoggio a quello che considera un «amico».

Al punto che l’ex primo ministro britannico sarà uno dei nomi di spicco di quell’Università del pensiero liberale a cui tanto tiene il Cavaliere e che dovrebbe aprire i battenti entro il 2009. Di questo si è parlato a lungo e Blair si è detto «assolutamente disponibile».

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