Vertice «rosa» del Pdl per le nozze sul lago del ministro Gelmini

nostro inviato a Sirmione (Bs)

Meglio ribadire il concetto. Un po’ come a scuola, quando le cose vanno dette chiaramente. Quando occorre dare una risposta convinta e che convinca. Con un pizzico di fantasia piace immaginare che sia per questo motivo che Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, abbia pronunciato ieri praticamente due sì, per coronare il suo sogno d’amore con l’imprenditore bergamasco Giorgio Patelli. Il primo sì, quello che conta davvero per la legge, cui ha fatto seguito la firma dei registri di stato civile, lo ha sussurrato nella notte, per la precisione dieci minuti dopo la mezzanotte, nel municipio di Sirmione, davanti al sindaco Alessandro Mattinzoli, alla presenza di due testimoni, uno per parte, di un impiegato comunale un po’ assonnato e di un gruppetto di vigili urbani. L’altro, altrettanto sobrio ma decisamente più in linea con la tradizione, anche se fotografi e giornalisti sono stati tenuti a debita distanza, a Villa Ansaldi, sulle rive del lago di Garda, dove il sindaco, rinnovando in parte la cerimonia della notte, ha voluto dare la sua «benedizione civile» alla coppia davanti ad una quarantina d’invitati, tra cui il premier Silvio Berlusconi, il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi e il sottosegretario alla Presidenza, Paolo Bonaiuti, che sedevano al tavolo degli sposi. Massimo rispetto, dunque, della privacy dell’illustre coppia, con tanto di depistaggio, candidamente spiegato ai giornalisti dallo stesso sindaco Mattinzoli: «Mariastella è una amica di vecchia data, perciò in questi giorni ho detto un po’ di bugie. Non volevo rovinarle la festa».
E le parole di affetto e di simpatia del sindaco sono state riprese ironicamente dal Cavaliere che, intervenendo subito dopo, gli ha fatto notare: «Se parli così bene del ministro perché non te la sei sposata tu?». Elogiando a sua volta il ministro Gelmini, Silvio Berlusconi ha tenuto a ribadire che «Mariastella è seria, preparata e determinata. Sono felice di averla nella mia squadra».
Testimoni della sposa i fratelli Cinzia e Giuseppe, mentre per lo sposo la sorella ed un amico. Presente al matrimonio anche la figlia dello sposo, avuta dal precedente matrimonio, Rachele, di 12 anni che, con un nutrito e vivacissimo gruppetto di bambini, ha voluto farsi ritrarre in più d’una foto con il presidente del Consiglio. Mariastella Gelmini, capelli raccolti e occhiali sostituiti dalle lenti a contatto, in attesa di una bimba cui sarà dato il nome di Emma, e che dovrebbe nascere ad aprile, indossava un abito dello stilista Antonio Riva, in mikado di seta color crema, con un cappottino in tinta in stile Impero. Accessori coordinati e un piccolo bouquet di rose e tulipani, mentre la sala dove si è svolta la cerimonia, al piano terra di Villa Ansaldi, davanti a una vetrata con vista sul lago di Garda, era addobbata con rose bianche. Tulipani sono stati scelti anche per i centrotavola del ricevimento, nel corso del quale sono stati serviti due antipasti, granchio con tortino di finocchi agli agrumi e capesante scottate, un risotto mantecato all’astice e carciofi. Come secondo, branzino pescato all’amo, frutti di mare e filetto di manzo al grasso del fegato d’oca. A concludere una millefoglie come torta nuziale.
In grande spolvero il presidente Berlusconi, che ha definito il matrimonio «Una cerimonia bellissima e molto semplice». Intrattenendosi con gli ospiti, ha raccontato barzellette e ha cantato espressamente per gli sposi un brano francese del suo repertorio e ha volentieri posato con tutti, piccoli e adulti, per le foto di rito. Giunto in auto a Villa Ansaldi poco prima delle 11.30, il premier è ripartito in elicottero alle 16.30, dopo il taglio della torta nuziale.

Gli sposi hanno espressamente chiesto agli invitati di fare come regalo di nozze una donazione ad un orfanotrofio di Addis Abeba e anche Silvio Berlusconi li ha naturalmente accontentati. Aggiungendo però, come ulteriore cadeau personale per il suo raggiante ministro anche un girocollo di Damiani.

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