Vertice sulle liste: D’Amato verso il sì

Bondi, Cicchitto e Verdini vedono i coordinatori regionali di Forza Italia. Più vicino l’accordo con l’ex leader di Confindustria. Carfagna possibile capolista in Campania. Gasparri capogruppo al Senato

Vertice sulle liste: D’Amato verso il sì

Roma - Il conto alla rovescia verso il traguardo del 9 marzo, data ultima per la presentazione delle liste, scorre veloce. E la settimana cruciale per la definizione delle candidature del Popolo della libertà entra nel vivo. Durante tutta la giornata di ieri i dirigenti di Forza Italia hanno analizzato gli elenchi soprattutto per il Centro Italia, insieme ai coordinatori regionali. La regia, come sempre, è stata affidata a Sandro Bondi, Fabrizio Cicchitto e Denis Verdini. Oggi si passerà a molte regioni del Nord e alla Campania. Proprio in quest’ultima circoscrizione potrebbe essere calata una carta importante: quella di Antonio D’Amato, presidente di Confindustria dal 2000 al 2004.

L’imprenditore napoletano, leader nel settore dell’imballaggio per alimenti, deve ancora sciogliere la sua riserva ma l’accordo sarebbe vicino. Il presidente del Gruppo Seda sarebbe anche tentato dall’ipotesi di concorrere alla presidenza della Regione Campania quando, probabilmente l’anno prossimo, Antonio Bassolino concluderà il suo mandato. In ogni caso, Berlusconi insiste sull’idea che non bisogna inseguire il Partito democratico nella corsa alla conquista della candidatura eccellente perché i nomi noti «mascherano quel 70 per cento di ministri, viceministri e sottosegretari che sono ancora al governo con Prodi». In ogni caso il candidato premier del Popolo delle libertà ieri ha assicurato che i pensionati di Carlo Fatuzzo avranno una rappresentanza in Parlamento così come «pari dignità» avrà la Dc per le Autonomie di Gianfranco Rotondi. È arrivata la conferma della candidatura di Maurizio Del Tenno, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, 34 anni, nato a Sondrio, fondatore e vicepresidente dei Circoli della Libertà con Michela Brambilla. Così come ci sarà Alessandro Ruben, presidente della Anti Diffamation League (impegnata ad evitare la diffamazione degli ebrei nel mondo), dell’esponente di Confapi Catia Polidori, del colonnello del Ris di Parma Luciano Garofalo. «Possibili» sono, invece, le candidature della giuslavorista Alessandra Servidori e dell’urologo Vincenzo Mirone.

Sempre in quota Forza Italia entrerà Maurizio Scelli - ex Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana dall’aprile 2003 al dicembre 2005 - alla Camera, nel collegio Lazio 1. Sempre nel Lazio, ma sul fronte di An, ci sarà la candidatura di Maurizio Gasparri al Senato (per lui è pronto l’incarico di presidente dei senatori del Pdl) mentre un seggio sicuro dovrebbe esserci per il vicepresidente del consiglio comunale romano, Vincenzo Piso. An sta anche cercando di chiudere con Filippo Saltamartini, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap). Una candidatura che rappresenterebbe un gesto simbolico di attenzione verso le forze dell’ordine.

Iniziano a definirsi i contorni delle liste del Pdl anche in Lombardia con Roberto Formigoni capolista, mentre Michela Vittoria Brambilla e Marcello Dell’Utri saranno candidati rispettivamente alla Camera e al Senato. An, invece, schiererà come «teste di serie», Alfredo Mantica, il responsabile Informazione, Alessio Butti, il responsabile Scuola e Università, Giuseppe Valditara e l’ex presidente della commissione Giustizia, Antonino Caruso. Lucio Stanca sarà, invece, presentato in Piemonte.

Si vanno, poi, delineando le liste della Campania. Detto del pressing su D’Amato, è possibile che come capolista venga scelta Mara Carfagna così come appare certo il nome di Mario Pepe. Per il collegio senatoriale della Campania nessun dubbio sulla ricandidatura di Antonio Paravia, come in queste ore prende sempre più consistenza un posto blindato al Senato per Leo Borea, in quota dell’ex ministro Giovanardi. Potrebbe tornare a Montecitorio anche il parlamentare europeo Giuseppe Gargani, nel collegio Campania 2. Alla Camera dovrebbero essere riconfermati gli uscenti di An, quindi Mario Landolfi, Edmondo Cirielli, Giulia Cosenza, Italo Bocchino con l’aggiunta di Gennaro Malgieri e Amedeo Laboccetta.

Quel che è certo è che a livello nazionale è stato ormai chiuso un accordo per Palazzo Madama con 90 senatori per Fi e 43 per An. Così come appare chiaro che per la definizione dell’elenco definitivo dei candidati il Pdl si prenderà tutto il tempo necessario, in modo da comporre con attenzione il complesso puzzle dei nomi.

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