Un vescovo difende i clandestini La sinistra ne approfitta e urla al regime

RomaI senatori dell’Italia dei valori ce l’hanno messa tutta per conquistare la ribalta. Sono ricorsi anche a cartelli esposti in Aula contro la maggioranza, con su scritto «I clandestini siete voi». Sforzi vanificati subito dopo il voto del Senato, quando ad esprimersi sulla legge è stato un rappresentante del Vaticano. Il segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, monsignor Agostino Marchetto, è stato interpellato e si è detto «triste e dispiaciuto» per l’approvazione in via definitiva del pacchetto sicurezza. Un provvedimento che porterà «molti dolori e difficoltà», ha spiegato l’arcivescovo che si occupa di immigrati. Parole di solidarietà verso quelle persone che «già per il fatto di essere irregolari, si trovano in una situazione di precarietà». E una presa di posizione contro il Ddl che «non tiene conto di uno dei diritti umani fondamentali cioè il diritto alla migrazione», «ignora l’integrazione» e «punta solo alla sicurezza». Molto più cauta la Cei, che ribadisce l’appello all’accoglienza «nel necessario rispetto della legalità».
Valutazioni opposte rispetto alla maggioranza che ha esultato per il via libera della Camera alta. Il premier Silvio Berlusconi ha illustrato i contenuti in una conferenza stampa. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha chiuso soddisfatto «un anno di lavoro», assicurando che saranno approvati al più preso i regolamenti, compresi quelli per istituire le ronde. Per il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia è stato rispettato il patto con gli elettori. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha puntato i riflettori su un altro aspetto del provvedimento: «Oggi - ha spiegato il guardasigilli - è un giorno straordinario nella lotta alla mafia, che noi contrastiamo con la forza delle leggi». Soddisfatto anche Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl, che ha parlato di «un grande passo in avanti per garantire serenità alle famiglie italiane».
La posizione del Partito democratico l’ha sintetizzata il segretario Dario Franceschini: «È il prezzo che il governo paga alla Lega ed è un danno per il Paese». Contraria anche l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Contrari i sindacati e anche l’associazionismo cattolico. A partire dalla Caritas, che ha accusato il governo di perseguire fini di consenso. Fuori da Palazzo Madama mentre veniva approvato il Ddl, manifestavano pezzi di quella che un tempo veniva chiamata la società civile. Compresa la rivista del gruppo Repubblica, Micromega, che ha pubblicato un appello contro «il ritorno delle leggi razziali». Le tesi sono state ribattute punto per punto dal Viminale.

L’appello è basato su «evidenti falsità», come quella che non sarebbero consentiti i matrimoni misti o che le straniere irregolari non potrebbero riconoscere i propri figli. Si punta semmai a contrastare i matrimoni di comodo. E si prevede che alla immigrata in gravidanza sia riconosciuto il permesso di soggiorno per sei mesi.

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