Da Pontedera a Pechino e "dintorni". Ma non solo. La Piaggio sbarca in Cina, ad agosto con l'MP3, e subito dopo, se il mercato risponderà positivamente, toccherà alla Vespa. Lo ha annunciato il presidente Roberto Colaninno in un’ intervista al Wall Street Journal.
L’arrivo della Vespa ai piedi della Grande Muraglia fa parte del piano di rafforzamento della Piaggio in Asia, il più grande mercato del mondo per gli scooter. Il traffico ormai insopportabile nelle metropoli cinesi come Pechino o Shanghai, dove nelle ore di punta si rimane incastrati per ore nelle code, e le crescenti difficoltà per parcheggiare, sostiene Colaninno, porteranno a un aumento della domanda per mezzi di locomozione più agili e veloci.
In Cina come in India, in Vietnam e nel resto dell’Asia, la concorrenza dei produttori locali, che hanno costi di produzione bassi, e delle società giapponesi come la Honda e la Yamaha, rendono la sfida impegnativa. Inoltre, in molte città cinesi sono in vigore in questo momento restrizioni alla circolazione delle moto che a Pechino, per esempio, non possono viaggiare sui cinque raccordi anulari che circondano la città e che sono la spina dorsale del traffico della capitale.
Per questo i test dell’ MP3 e della Vespa verranno effettuati nelle metropoli come Pechino e Shanghai: l’ obiettivo è puntato sulla parte alta del mercato e i prezzi saranno simili a quelli europei. Alti ma non inaccessibili per i nuovi ricchi, che già sono stati i protagonisti del boom delle automobili. Oggi, la Cina assorbe il 40% della produzione mondiale di scooter ma contribuisce solo per il 15% ai profitti dell’ industria.
La Piaggio, afferma Colaninno nell’ intervista, ha aumentato i suoi ricavi in Asia del 74% nei primi cinque mesi nell’anno, mentre in Europa sono calati del 4,9% nello stesso periodo.
Attualmente la Piaggio produce in Cina in una joint venture con il locale gruppo Zhongshen nell’impianto di Foshan, nel sud industrializzato del Paese. Nell’altro gigante asiatico, l’India, la Piaggio ha una lunga tradizione, produce già 200mila Ape all’anno, e la strategia di Colaninno prevede l’inizio della produzione sul posto della Vespanel 2012. I costi, spiega il presidente della Casa di Pontedera, saranno la metà di quelli europei e renderanno possibile la competizione con le agguerrite compagnia locali come la Bajaj.
La Vespa sarà ridisegnata per tenere conto delle esigenze della clientela locale (gran parte delle donne indiane, per esempio, indossa i «sari» e i seggiolini devono permettere loro di sedersi comodamente con entrambe le gambe da un lato del motorino). "Sarà chiamata la Vespa Indiana", ha detto Colannino al quotidiano americano.
Nel Vietnam la società di Pontedera ha aperto una fabbrica l’anno scorso e ora la sta mettendo a punto per produrre una nuova generazione di Vespe che, oltre che nello stesso Vietnam, verranno vendute in Malaysia, Indonesia e Filippine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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