Jacques-Antoine Granjon, il patron di Vente Privee non venderebbe mai, sul suo sito di e-commerce, un iPhone.
E non certo perché il prodotto non sia desiderabile ma perché il margine di vendita è troppo basso. Del resto il suo «Vente privee» è un sito di e-commerce molto speciale. Non fa vendite normali ma «eventi». Vi ricordate il classico cartello «fuori tutto», ossia i super saldi dei negozi? Ecco Vende Prive fa lo stesso ma sul web. E per fare questo fotografa e ambienta gli articoli da vendere nella sua immensa sede alle porte di Parigi, ex sede della tipografia del quotidiano Le Monde, dove lavorano circa mille dei 1500 dipendenti.
La curiosità è che Granjon, un cinquantenne con i capelli lunghi, che somiglia come stile al patron di Diesel Renzo Rosso, non è un esperto di tecnologia.
Il suo primo impiego è stato nel commercio, quello da negozio tradizionale ma con straordinaria attenzione ai saldi.
A 20 anni ha comperato e rivenduto il suo primo stock di camicie con pochi soldi prestati dal padre. Nel 2001 la folgorazione: il web sarà il più grande mercato del mondo e dunque perché non fare saldi anche lì? Nasce Vente Privee. «Il decollo è nel 2005 - spiega Granjon- quando Internet ha cominciato davvero a diventare un luogo molto frequentato. Poi l'esplosione dal 2008 con l'arrivo degli smartphone. Il cellulare permette di fare acquisti sempre e in ogni luogo. E noi ogni giorno mandiamo ai nostri 20 milioni di utenti registrati una piccola sorpresa». Che sarebbe poi la possibilità di comperare qualcosa a un prezzo inferiore rispetto al listino. Il risultato è un fatturato da 1,6 miliardi di euro che fanno di Granjon uno dei paperoni di Francia. Ma con moderazione. «Non mi interessano i soldi - dice - voglio che l'azienda continui a crescere e che sia solida». Il sogno è di diventare un Amazon o una eBay dei saldi. Per ora però il cammino è fatto a piccoli passi con aperture in alcuni paesi europee tra cui l'Italia. E senza ricorrere al collocamento in Borsa della società. «Non ne ho bisogno - aggiunge- non vedo perché dovrei farlo. Io ho il controllo e poi ci sono due fondi di investimento a cui abbiamo venduto delle quote a caro prezzo. Per ora va bene così». Recentemente la società oltre a vestiti, mobili e generi alimentari ha cominciato a vendere anche automobili ma solo in Francia.
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