(...) batteva per Biasotti e non per Burlando, poi ha fatto balenare lidea del voto disgiunto, poi si è candidato nellUdc (scelta che dà automaticamente la preferenza a Burlando) dicendo che poi cè libertà di coscienza. Cosa devo dire? Fessi noi ad avergli dato spazio fino a ieri.
O, ancora, ci sono i paladini dei cacciatori, con classico ricordo delle battute di caccia del papà di Claudio, insieme alla Verde Cristina Morelli che lunica caccia che autorizzerebbe è quella ai cacciatori stessi.
Ripeto: dovrebbero fare pagare il biglietto. Ad esempio, io mi diverto un mondo ogni volta che parla di programmi Marco Nesci, capogruppo uscente di Rifondazione comunista e di nuovo alleato con Burlando nella lista della Federazione della sinistra. Non perchè ritenga Nesci incoerente: le sue posizioni - di cui condivido più nulla che poco - sono però sempre le stesse. Coerentemente antagoniste.
E quindi, quando mi capita di essergli vicino, come è successo qualche giorno fa nel corso della trasmissione Piazza Elezioni, lappuntamento di Telegenova condotto da Franca Brignola, lo ascolto sempre a bocca aperta. Perchè mi lascia sempre a bocca aperta con la sua coerenza dichiaratoria anticapitalista (anche se poi la coerenza si attenua un po in aula al momento di votare alcuni provvedimenti).
Quello che mi pare surreale è che poi Nesci si presenti insieme a Burlando, che sulle infrastrutture non ha precisamente il suo stesso programma elettorale. Se si pensa che il Terzo Valico «sia tutta una mangiatoia» e che sarebbe meglio puntare sui valichi ferroviari già esistenti, probabilmente si sostiene il contrario del proprio candidato presidente.
Insomma, per il cabaret sono perfetti. Per governare, meno.
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