Qualcuno ieri ha notato che al momento del collegamento con Sky Josè Mourinho, vista la contemporanea presenza di Claudio Ranieri, ha preferito allontanarsi accampando una scusa. Fatto sta che, panino o no (Josè ha detto che aveva fame ed era andato a riempire il buco), dopo tre giornate lInter è già in testa e la Juve è al suo fianco. E come previsioni la rivalità tra i due è già accesa.
In attesa di sapere cosa sono davvero Milan e Roma, comunque finalmente in ripresa, il campionato insomma ci ha messo solo 270 minuti per ristabilire le gerarchie annunciate e lo sbadiglio in tv di Zlatan Ibrahimovic è quasi una minaccia: tra un po potrebbe contagiare tutti. Resta però una domanda: se lInter è quella vista ieri a Torino, può la Juventus davvero darle fastidio? Le due vittorie - contro i granata e contro il Cagliari - sono arrivate in maniera completamente diversa e limpressione è che i bianconeri fatichino un po di più per raggiungere il risultato, colpa anche dellinfermeria piena che dà pochi cambi a Ranieri.
Ecco, il fatto è questo: la Juve dello scorso anno giocava ogni 7 giorni e aveva la possibilità di lasciar prendere fiato ai suoi «vecchietti», gente come Del Piero e Nedved che continuano a costituire spesso lossatura della squadra. Questanno invece il ritmo è cambiato, si gioca ogni tre giorni e la coperta - infortunio dopo infortunio - comincia a sembrare un po corta: finché Amauri risolve i problemi tutto va bene, ma quanto durerà?
Insomma: il primo capitolo del campionato sembra già togliere la suspense di chi sarà il colpevole. Mourinho rinvia tutti a dicembre, ma la sua Inter - ancora non perfetta (Quaresma, ad esempio, non sembra ancora ben inserito negli ingranaggi) - fa già impressione.
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