Vettel riacchiappa la pole Stavolta a steccare è Alonso

Alonso stavolta sotto tono, Hamilton di nuovo sopra tono, Vettel che non stona e ritrova la pole suonando lo strumento riaccordato ad arte, ma chissà se a norma di regolamento, dal «liutaio» inglese Adrian Newey. E poi e ancora: Massa che dopo un anno si cimenta in un inaspettato mezzo acuto che lo piazza davanti al compagno e gli consente di esorcizzare al contempo il sabato ungherese, stagione 2009, bullone di Barrichello in viso, ospedale, paura.
Le qualifiche magiare raccontano del tedesco iper leader del mondiale (216 punti, 139 Webber, 134 Hamilton, 130 Alonso) di nuovo davanti a tutti, ottava volta quest’anno, che ringrazia i meccanici capaci nella notte di montare tutte le piccole novità portate all’ultimo (ala anteriore, sospensioni, regolazioni motore). Ma raccontano anche di Hamilton che dopo il trionfo in Germania si conferma in forma smagliante anche sul ring ungherese, per lui secondo tempo e un treno di gomme morbide risparmiate in vista di oggi. In pratica, un assegno al portatore verso la vittoria. Dietro a lui, Button di nuovo orgoglioso e poi per l’appunto Felipe e Fernando che diciamo sperava di più per il suo trentesimo compleanno e la trentesima gara con la Rossa.
«È vero - ammette - non ho fatto un giro perfetto in Q3, non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo, ma non credo che sarei comunque riuscito ad arrivare in prima fila, era alla portata il terzo posto… Massa ha fatto meglio di me… è importante avere entrambe le macchine in grado di lottare per il podio. Comunque meglio quinto che quarto, almeno partirò dal lato pulito della pista». Poi scherza: «Sembra che la Red Bull in Q3 abbia un pulsante magico che la fa andare improvvisamente più forte e in gara forse si disinserisce…». Quindi si fa serio e prova a leggere il futuro: «Comunque cercherò di rimontare fin dal via, credo che tutto possa ancora accadere». Quel che non può anticipare è invece come diavolo si comporteranno i ragazzi che si trova attorno visto che l’unico di solito a modo è Button. Per esempio, la coppia in prima fila, Seb e Lewis, con l’inglese nell’ormai confermato e blasfemo - visti i trascorsi con lo spagnolo - ruolo di alleato togli punti. Saprà Hamilton confermarsi un missile al via scodellando il sorpasso perfetto sul tedeschino nonostante lato sporco? Di più: saprà esagerare come talvolta gli capita e, complice Vettel che sul tema non è secondo a nessuno, regalare un erroraccio di coppia capace di aprire la strada al duo di rosso vestito? E soprattutto, saprà Felipe Massa, vogliosissimo di dimostrare che non è gregario di Alonso né per contratto né per cronometro resistere alla tentazione grande di complicare un poco la vita all’enorme compagno? Tanto più che, visto il festival di ricorrenze e compleanni di questi giorni, corre più o meno un anno dal pasticciaccio di Hockenheim, gioco di squadra ignorato, sorpasso fatto e controsorpasso platealmente subito giusto per ingarbugliare l’estate 2010 del Cavallino.
Questo per dire che oggi se ne potranno vedere delle belle, compreso l’effetto che avranno le gomme (morbide ed extramorbide) portate dalla Pirelli.

Si dice che i pit saranno tre, c’è chi parla di quattro, il duo ferrarista è preoccupato dal degrado, tutti lo sono. Un po’ meno Hamilton, che un treno di gomme chewin gum l’ha risparmiato nel Q2 volando come solo lui sa fare con le «dure».

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