L'Italia da scoprire

Gnocchi alla romana: storia e curiosità di questo piatto

Gli gnocchi alla romana sono un piatto di tradizione antica. Si preparano con il semolino e, prima di essere portati in tavola, devono gratinare in forno con burro e pecorino. La storia e la ricetta originale di questo piatto

Gnocchi alla romana: storia e curiosità di questo piatto
Tabella dei contenuti

Gli gnocchi alla romana sono un piatto tipico della cucina romana (da cui il nome) e, più in generale, del Lazio. Noti anche con il nome di "gnocchi al semolino", si preparano con pochi e semplici ingredienti. Generalmente vengono serviti come piatto unico, arricchito in superficie con abbondante burro fuso e pecorino. Ma scopriamo quali sono le origini e qualche curiosità su questa gustosissima pietanza.

Cosa sono gli gnocchi alla romana

Semolino

"Giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa", recita un antico proverbio. Da tradizione, gli gnocchi alla romana si preparano il giovedì, nel mezzo della settimana. A quanto pare, infatti, servivano a "rinforzare" il pasto successivo - quello del venerdì - generalmente a base di pesce e quindi più leggero.

A differenza degli gnocchi di patate, hanno una forma tonda e piatta, quasi fossero dei piccoli dischi di colore giallo intenso. Inoltre, l'impasto non prevede l'utilizzo né di farina né delle patate ma è fatto con soli semolino, uova e latte.

La gratinatura in forno, poi, li rende particolarmente gustosi nonché croccanti in superficie, ed è un passaggio fondamentale nella preparazione di questa antica ricetta.

Storia e curiosità

libri antichi

Le origini gastronomiche degli gnocchi alla romana, come gran parte dei piatti della tradizione povera, sono un po' confuse e di attribuzione incerta. Pellegrino Artusi, nella prima edizione del suo libro La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene (1891), li inserisce tra le 7 pietanze cardine "dichiaratamente romane".

Anche la giornalista e cuoca Ada Boni, nel volume La Cucina Romana (1929), spiega che gli gnocchi alla romana sono: "La tradizione di una Roma sparita, il piatto che i romani solevano accompagnare a ogni riunione che avesse lo scopo di festeggiare qualcosa e specialmente trovarono il loro trionfo in rinfreschi per battesimo o cene carnevalesche".

Un'altra testimonianza storica viene da Adolfo Giaquinto, cuoco e poeta, che menziona questo piatto nella sua raccolta di ricette La cucina di famiglia, un testo del 1899. Alcuni autori, invece li escludono dalla tradizione gastronomica laziale.

Per certo tutti concordano che fosse un piatto preparato in occasione di ricorrenze importanti, sia sacre che non, e da condividere con i propri cari.

La ricetta originaria

Gnocchi

La ricetta più fedele alla tradizione popolare è quella di Pellegrino Artusi che nel suo libro scrive: "Questi gnocchi che io ho modificato e dosato nella seguente maniera, spero vi piaceranno come sono piaciuti a quelli cui li ho imbanditi. Se ciò avviene fate un brindisi alla mia salute se sarò vivo, o mandatemi un requiescat se sarò andato a rincalzare i cavoli".

Quanto agli ingredienti per preparare l'impasto degli gnocchi alla romana, il noto gastronomo di Forlimpopoli elenca:

  • 150 grammi di semolino;
  • 150 grammi di;
  • 40 grammi di pecorino;
  • 20 grammi di parmigiano;
  • mezzo litro di latte;
  • 2 uova.

Nelle versioni moderne vengono aggiunti anche il sale e un pizzico di noce moscata.

Il procedimento è molto semplice e non richiede grandi abilità culinarie. Si versa il latte in una pentola capiente con anche il sale, la noce moscata e il burro. Quando il liquido sfiora il bollore, si versa in un colpo solo il semolino. Bisogna poi mescolare gli ingredienti energicamente, finché non si addenseranno.

Fuori dal fuoco si aggiungono i tuorli, uno per volta, e il parmigiano. A questo punto, bisogna versare l'impasto in una casseruola e lasciarlo raffreddare. Successivamente si ricavano dei dischi con un coppapasta. Una volta disposti in file ordinate, leggermente sovrapposti l'uno all'altro, si fanno gratinare in forno per circa mezz'ora con abbondante burro fuso e pecorino.

Devono essere serviti caldi.

Commenti