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Il pandoro di Verona, storia e curiosità

Tutte le teorie sull’origine del pandoro di Verona, dall’antenato preparato nell’Antica Roma al brevetto ufficiale di Domenico Melegatti

Il pandoro di Verona, storia e curiosità
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Simbolo per eccellenza del Natale, il pandoro è uno dei dolci delle feste più amati e vanta una storia molto antica che rimanda indietro di diversi secoli. La città natale di questo dolce tradizionale lievitato è Verona, che ancora oggi vanta una ricca produzione sia artigianale sia industriale.

Il pandoro è il dolce natalizio tipico di Verona, noto per la sua particolare forma a stella e per la possibilità di declinarlo in una lunga serie di varianti, utilizzandolo anche per creare una lunga serie di ricette creative da gustare sotto le feste.

Le origini del pandoro di Verona

Pandoro

Le teorie sull’origine del pandoro sono molteplici, molte delle quali fanno riferimento a un dolce tipico veneto servito nei banchetti delle feste nel 1200. Si tratta del Nadalin, dessert caratterizzato da una minore lievitazione e quindi da un’altezza inferiore rispetto al pandoro che siamo abituati a gustare oggi.

Il Nadalin, secondo la tradizione, sarebbe nato a Verona in occasione del primo Natale sotto il dominio della famiglia Della Scala, i celebri Scaligeri che hanno governato la città per oltre cento anni a partire dal 1262. La forma del Nadalin può essere sia a stella sia a cupola, ricordando il celebre panettone, tuttavia l’associazione tra le due specialità veronesi è notevole.

Il pandoro tra Venezia e Vienna

Un’altra ipotesi molto accreditata, invece, rimanda le origini del pandoro al 1500, quando all’epoca della Repubblica di Venezia era molto diffusa l’usanza di rivestire alcuni cibi con sottilissime foglie d’oro: da qui la nascita di un dolce chiamato proprio Pan de Oro.

Spesso, infine, si associa la nascita del pandoro al Pane di Vienna, un dolce tradizionale consumato alla Corte degli Asburgo e realizzato da alcuni pasticceri italiani, in grado di preparare un dessert morbido e delicato che ricordava le brioche della Francia.

La nascita commerciale del pandoro

Pandoro

Non tutti sanno, inoltre, che la nascita commerciale del pandoro ha una data ben precisa: il 14 ottobre 1884. In quell’occasione, infatti, il pasticcere veronese Domenico Melegatti depositò al Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia il brevetto di un nuovo dolce lievitato, realizzato a forma di stella a otto punte.

Sembra che l’ideatore della ricetta abbia voluto trarre ispirazione da un altro dolce tradizionale locale, il Levà preparato la notte della Vigilia di Natale ma arricchito di canditi, mandorle, zucchero e pinoli.

L’intento di Melegatti, tuttavia, era quello di semplificare la ricetta creando un impasto soffice e morbido che si estendesse in verticale, tanto da affidare la realizzazione di uno stampo ad hoc a uno degli artisti veronesi dell’epoca, il pittore Angelo Dall’Oca Bianca.

Il pandoro nell’antica Roma

Alla storia veronese del pandoro si affiancano anche altre interpretazioni, alcune delle quali riconducono direttamente all’antica Roma.

Pare che in uno degli scritti di Plinio il Vecchio, ad esempio, si faccia riferimento proprio a questo dolce che potrebbe aver avuto come antenato un particolare “pane dorato” preparato unendo farina, olio e burro, impastato dal cuoco Vergilius Stephanus Senex.

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