Viaggio tra leggende e misteri nei 150 castelli e palazzi nobiliari

Dalla Val di Non alla Valsugana e alla Val di Sole visite inedite nei saloni e nei giardini negli antichi manieri

Viaggio tra leggende e misteri nei 150 castelli e palazzi nobiliari
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Sono oltre 150 i castelli che punteggiano il Trentino, una costellazione di manieri che racconta storie di signorie, commerci e leggende. Non c'è valle che non custodisca almeno una torre merlata o un palazzo nobiliare che sbuca tra i meleti. Alcuni sono noti e più che mai visitati, altri sono gioielli discreti che si svelano poco a poco, soprattutto in autunno, quando i boschi si accendono di colori caldi e le giornate invitano alla scoperta lenta.

È in questa stagione che il fascino delle mura medievali incontra la magia di esperienze insolite, tra misteri sussurrati, castagnate profumate e mostre d'arte contemporanea. In Val di Non, per esempio, Castel Coredo e il vicino Palazzo Nero propongono visite inedite in cui si ripercorrono episodi misteriosi, si ascoltano le storie di chi abitò sale e saloni, si raccolgono indizi e ci si cimenta a sciogliere enigmi rimasti irrisolti (4, 11 e 31 ottobre). Poco distante, il profilo di Castel Nanno si staglia tra campi e paesaggi dorati. È riconoscibile per la forma particolare: torri quadrate, mastio imponente, mura merlate che custodiscono una storia secolare. Qui la visita guidata non si conclude tra le stanze, ma prosegue nei giardini, dove le castagne diventano protagoniste gustose.

Dopo aver ammirato gli interni, ci si rilassa assaporando le caldarroste, cotte sulla brace e profumate di bosco (gli appuntamenti sono previsti il 4 e l'11 ottobre, a un costo di 10 euro per gli adulti e 8 euro per i bambini). Non solo Val di Non. In Valsugana, fino al 5 novembre, Castel Pergine si trasforma in una galleria d'arte a cielo aperto con la mostra "Spaziotempo" di Francesco Panceri. Sculture monumentali in ferro e pietra trentina dialogano con sale e cortili, evocando la relazione tra spazio e tempo, tra pieni e vuoti, passato e presente. Salendo più a nord, in Val di Sole, il protagonista è Castel Caldes, che fino al 2 novembre ospita "Antiche Fonti. Tito Chini e la cultura termale in Trentino", percorso espositivo che racconta la stagione d'oro del termalismo tra Ottocento e Novecento, con sezioni dedicate ai Bagni di Rabbi, alle Fonti di Pejo, alle terme di Comano e Roncegno. Spostandosi a Castel Stenico, nelle valli Giudicarie del Trentino occidentale, si visita la mostra dal titolo "I volti dei Cillà", che espone i ritratti recentemente riscoperti di una nobile famiglia originaria del Bleggio.

Un'occasione, questa, per conoscere volti e vicende rimaste finora in ombra, ma che hanno avuto un ruolo centrale nella storia locale. Tornando in Val di Non, ma in chiave contemporanea, il protagonista è Castel Belasi (www.castelbelasi.it), oggi centro d'arte e di pensiero ecologico. Fino al 26 ottobre ospita tre mostre che hanno come filo conduttore la fragilità del patrimonio naturale e il rapporto tra uomo e ambiente. "Come Ghiaccio", curata da Stefano Cagol, riunisce opere di quattordici artisti che riflettono su sparizione e protezione; "Fragile. The Best of Glasstress" porta il vetro di Murano nella sua espressione più sperimentale, con sculture di artisti internazionali; "Dall'Antropocene al Biocene" raccoglie infine i lavori di giovani creativi under 35, offrendo uno sguardo generazionale sulle sfide ambientali.

Info: www.visitvaldinon.it; www.visittrentino.info.

CGS

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