Il viaggio in Usa diventa incubo Tutti i passeggeri sono sospetti

Siamo tutti americani, si ripeteva in coro, convinti quanto turbati, dopo quell’11 Settembre che non si scorderà mai più. Ma adesso? Adesso, forse, qualcuno è meno turbato, forse qualcun altro è meno convinto, ma molti di noi americani dentro lo sono ancora. Specie quando si avventurano, con la foga e l’entusiasmo che solo gli italiani possono vantare in certe circostanze, nella stagione di caccia ai saldi. Prima, durante e dopo Natale (perché laggiù, oltre Oceano, saggiamente, questa è la prassi) dato che, cavalcando l’onda anomala del dollaro, si possono fare grossi affari con il nostro euro. Solo che per farli, gli affari, bisogna arrivarci negli States. E arrivarci vuol dire mettere in conto controlli esasperanti ancor più di quanto potessero essere esasperanti qualche giorno fa. Prima che entrasse in azione Umar Farouk Abdul Mutallab, il giovane nigeriano che ha cercato, a Natale, di far esplodere una bomba al momento dell'atterraggio del volo Amsterdam-Detroit. Così, per colpa dell’ultimo esaltato di turno, volare negli States, dirigersi nella sempreverde New York di Macy’s e dintorni come nella Las Vegas del Bellagio e dei casinò, stile Ocean eleven, è già diventato e diventerà sempre di più, su esplicita richiesta del governo di Washington, un vero e proprio calvario. Un percorso a ostacoli che è già cominciato ieri a Malpensa come a Roma-Fiumicino, dove ciascun passeggero e ciascuno dei bagagli che si porta appresso, viene sottoposto a una doppia scannerizzazione. Affrontare adesso i metal detector, che fanno da spartiacque tra la patria, che si lascia, e l’inizio del viaggio, significa cominciare a spogliarsi. Quantomeno di scarpe, cinture, braccialetti e orologi. Poi significa infilare il tutto in quei vassoi-contenitori (che già ci si strappava di mano a vicenda fino a ieri) assieme a giacche, giacconi, sciarpe e cappelli. E quindi fare altrettanto, ovviamente, con il bagaglio a mano. Fin qui nulla di nuovo rispetto a prima. Solo che l’operazione, la stessa identica operazione, da ieri, deve essere ripetuta a un secondo varco d’ingresso, passando attraverso un secondo metal detector, presidiato, ovviamente, da una nuova pattuglia di vigilantes. Che in caso di dubbio o sospetto possono e devono perquisire il passeggero, magari innocuo, ma troppo, come dire, «risuonante». Dopodiché se, tra sudate eccessive, per la concitazione del momento, e colpi di freddo per tutto questo svestirsi e rivestirsi (fondamentale, comunque, mantenersi in equilibrio, mentre tra la folla, che va e viene, si è costretti a rimettersi le scarpe, senza alcun appiglio che non sia un parente o un passeggero comprensivo) si ha la forza di proseguire, sappiate che il vostro bagaglio a mano verrà quasi sicuramente aperto, e il contenuto rovistato e magari rovesciato impietosamente. E in qualche caso, a discrezione della compagnia aerea con cui viaggiate, o del personale addetto ai controlli, potrà venire dirottato in stiva. Stessa sorte potrebbe subire il vostro telefono cellulare che, come si sa, può venire usato da un possibile terrorista come detonatore e che un agente zelante e ligio potrebbe addirittura costringervi a lasciare a terra (ma ieri, almeno a Malpensa, non è accaduto in alcun caso). Non è ancora tutto. È infatti anche previsto un controllo random con un tampone (sniffer) sulla pelle per rivelare se avete maneggiato esplosivo o armi. Un ostacolo in più che innesca però un gigantesco equivoco se il reagente viene spalmato sulla pelle di un cardiopatico (che già incontra problemi con bypass o pacemaker al metal detector) È finita? Macché, una volta arrivati al vostro gate di partenza, al momento quindi dell’imbarco, i vostri documenti verranno minuziosamente controllati uno per uno. Quindi scordatevi la frettolosa occhiatina di un tempo accompagnata dal solito ritornello «arrivederci e buon viaggio» Siete a pezzi? Consolatevi perché avrete almeno otto ore per riposarvi e ricomporvi in aereo.

Ma sappiate che nell’ultima ora di viaggio (questa è l’ultima regola, inflessibilmente in vigore) non potrete più lasciare il vostro posto anche se vi scappa la pipì o qualsiasi altro impellente bisogno. Ci teniamo a viaggiare sicuri? E allora teniamoci anche tutto il resto.

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