Vicenza, tre fratellini morti nel rogo della casa Il quarto, Mattia, si è salvato

Un inferno in Valsugana, in una mansarda dove quattro bambini stavano giocando spensierati, con il camino acceso. Non si sono accorti che la cucina dell'appartamento era diventata un rogo. Inutili i soccorsi. Intossicato il padre

Vicenza, tre fratellini morti nel rogo della casa 
Il quarto, Mattia, si è salvato

Vicenza - È in discrete condizioni generali Mattia, 5 anni, fratello dei tre bimbi morti nel rogo della loro casa a San Nazario, nei pressi di Bassano del Grappa. Il paese si stringe attorno alla famiglia colpita dal terribile lutto. Le fiamme sarebbero partite dalla cucina, probabilmente dalla stufa a legna. Fiori e giocattoli sul luogo della tragedia. "Come volete che stia? Sono distrutta". Parla con la voce rotta dal pianto Erika Gabrielli, 36 anni, la mamma delle tre piccole vittime del rogo di San Marino di San Nazario. Capelli cortissimi, giubbotto arancione e pantaloni grigi della tuta, la donna che da ieri sera è al capezzale del figlio Mattia, 5 anni, l'unico sopravvissuto dei quattro fratellini Facco. Mentre suo marito Johnny Facco, rimasto intossicato dal fumo e dimesso dall'ospedale nel primo pomeriggio si trova ora sotto sedativi a casa dei suoi genitori a Pove del Grappa (Vicenza), Erika ha fatto la spola oggi, con il figlio tra la camera iperbarica di Torri di Quartesolo (Vicenza) e l'ospedale di Bassano. "I bambini - ha detto la donna con un filo di voce in dialetto stretto e con lo sguardo quasi perso nel vuoto - si sa come sono: giocano sempre e quando finiscono di giocare vorrebbero ricominciare". Non parla volentieri la donna che secondo i medici "ha grande dignità di autocontrollo". Per tutto il giorno è rimasta chiusa in se stessa e in un mutismo per gli stessi sanitari comprensibile mentre ora starebbe subentrando la disperazione. I suoi occhi costantemente rossi hanno toccato il cuore anche dei carabinieri che nel tardo pomeriggio l'hanno ascoltata in una stanza riservata del nosocomio bassanese.

"Non è stato un interrogatorio - hanno precisato i militari - ma una visita di cortesia". Poco prima dei carabinieri, Erika aveva ricevuto anche la visita di don Paolo, parroco di Valstagna, sotto cui ricadono San Nazario e San Marino.


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