Vicoli, la rivolta via e-mail contro spaccio e aggressioni

Vicoli, la rivolta via e-mail contro spaccio e aggressioni

Ci sono pensionati, impiegati, studenti. Gente che c’è nata e altra che ha scelto di viverci. Tutti diversi, tutti uniti dalla stessa rabbia. Quella di vedere via Pré e zone vicine terra di conquista di spacciatori e delinquenti, zona franca per le forze dell’ordine. Stanchi di guardare impotenti, hanno deciso di vedere. E registrare. È nato così l’osservatorio Pre-Gramsci, una sorta di tam tam che usa il pc e le mail per arrivare in tempo reale a dare informazioni su quello che avviene in quei vicoli così antichi e maltrattati. Una «redazione» fatta da tre cittadini, che, in collegamento via posta elettronica con altre centinaia di persone rilanciano notizie. E l’iniziativa è stata apprezzata anche dalle istituzioni, Comune e forze dell’ordine, i primi indirizzi a cui le mail di denuncia vengono inviate. E che vengono tirati «per il bavero» a rispondere. Tutti i cittadini, anche in forma anonima, possono così dare indicazioni su quanto avviene sotto le proprie finestre. Tanti gli argomenti trattati dal 5 ottobre, data di nascita dell’osservatorio ad oggi. I report arrivano ogni giorno puntuali. Molti sono oggetto di verifica da parte delle forze dell’ordine, e dello stesso Comune, che sembra arrabattarsi, spesso poco convincente nelle risposte. Nessuno infatti conosce i vicoli come chi li vive e ci abita. Ma soprattutto come chi li vorrebbe vedere finalmente sani. Dopo quasi un mese dalle prime segnalazioni, negli ultimi giorni i post si sono moltiplicati, anche grazie agli articoli dedicati dai giornali cittadini a questa nuova realtà. Basta leggerli per rendersi conto del malessere di chi vive in queste strade.
«Sì, sono xenofobo». È uno degli ultimi messaggi, giustamente rabbiosi. Scrive un cittadino domenica: «Sì, eccome se lo sono xenofobo. Ma non verso quei disperati che molestano mia moglie e mia figlia ogni giorno. Non verso coloro che pisciano nella mia via, che ogni giorno a Vico Largo mi chiedono se voglio della roba. Io sono xenofobo verso palazzo Tursi, sono xenofobo verso le chiacchiere, i disponiamo, facciamo, riuniamo, provvediamo. Questi sono “stranieri” da detestare, devono esserlo, perché è lapalissiano che non sono al mio servizio, benché da me assunti e da me pagati. Costoro devono tornare a casa propria. Nuove assunzioni cittadini! Ad aprile rinnoviamo il personale. Credo che persone di buona volontà ne esistano ancora. Ma intanto. Sì, io sono xenofobo. Venitemi a cercare se ne avete le palle. Vivo in via Pré.»
«Facce nuove, stesso spaccio». Ancora domenica, un altro cittadino. «Segnalo che davanti a Vico Largo ormai da almeno un paio di settimane la situazione è nuovamente peggiorata. Sono ricomparsi gruppi (mai meno di 6, talvolta fino a 15) che stazionano fissi lì per spacciare, bere e immancabilmente pisciare in vico del pozzo. Le facce, a parte un paio di individui, sono tutte nuove. Basta non essere riconosciuti come residenti e stare qualche minuto in attesa per essere avvicinati per la classica domanda Vuoi qualcosa? Spero che le prossime azioni delle forze dell’ordine siano previste anche in questo tratto perché le cose qui sono decisamente peggiorate nelle ultime settimane (ovviamente ben venga l'ordinanza ma occhio a non spostare il problema invece che risolverlo).
Assessore Scidone che ne è della famosa telecamera? Stiamo aspettando ormai da diversi mesi che venga installata. E i cartelli che dovrebbero informare delle telecamere?
Aspettiamo fiduciosi una risposta, ma per cortesia non dateci più una stagione o un periodo (verrà messa in autunno, inverno, tra poco, nelle prossime settimane, al più presto, c'è una riunione per decidere quando, i tecnici stanno valutando come, bisogna capire dove prendere la corrente, Babbo Natale vi farà una sorpresa...devo andare avanti?) dateci una data».
Sale giochi. Uno dei primi problemi sollevati. «L’apertura di due sale giochi a Prè mi sembra l’evento più nefasto in cui avremmo mai potuto incorrere. La loro apertura è certa: si tratta di un affare gestito direttamente dallo Stato e, per il caso che ci riguarda, il commissariato e quindi la questura hanno già rilasciato le loro autorizzazioni. Ergo, pur essendo risaputo e largamente accertato che si tratta di una zona a forte rischio di infiltrazione criminale, le nostre forze dell’ordine attestano di uniformarsi a una politica che, per interessi che sicuramente non ci riguardano, serve ad assicurare sempre quel certo grado di criminalità, origine di ogni degrado, da cui qualcun altro trae vantaggi. E pur avendo il Prefetto riconosciuto che qui esiste una rete economicamente criminosa»!. Continua il cittadino: «La riunione della scorsa settimana con sindaco e assessore alla sicurezza, alla luce di questi fatti, mi suona come un’ennesima beffa: il Comune non può negare l’autorizzazione all’apertura di queste sale ma può richiedere requisiti ulteriori, ad esempio, come è stato già detto, il fatto che esista un parcheggio adiacente. Il problema è che il Comune per apporre eventuali restrizioni deve fare una variante al piano urbanistico poiché quello attualmente in vigore, che risale, credo, a trent’anni fa, non contempla certo tali tipi di attività. I tempi legislativi per una simile modifica sono lunghi: l’assessore all’urbanistica deve preparare il piano per la variante e avere sufficiente appoggio politico per presentarla. Dovrà essere dibattuta in consiglio e lì ratificata. Dovranno trascorrere i tempi per le controdeduzioni e finalmente avere i decreti attuativi. Possiamo davvero immaginare seriamente che tutto questo sarà fatto prima dell’apertura delle due sale già autorizzate?
Realisticamente no. Non sappiamo neanche se qualcuno stia già veramente lavorando alla variante o se ci resti solo, come ultima chance, lo Scidone incatenato. Come possiamo reagire? Noi tutti sappiamo che il degrado in cui versa Pré non permette che una simile sconcezza possa essere riassorbita o metabolizzata: non disponiamo attualmente di nulla con cui bilanciare l’ulteriore scempio che ne verrà. Viste le inettitudini della nostra amministrazione, e ricordando che siamo in campagna elettorale, minacciamo che non avranno più i nostri voti, pochi o tanti che siano, ricorriamo anche all’opposizione, almeno vediamo se c’è ne è una, proviamo anche a smuovere la Lega, che forse su questi temi è sensibile. Personalmente, se questa cosa succede, io ho deciso di andarmene. Per vergogna e delusione. Firmato: un cittadino del sestiere di Pré.
Ottobre. Comincia dal 5 ottobre l’attività dell’osservatorio e non si ferma più. Ecco le prime denunce: «Tutti i giorni arrivano nella parte alta di Pré sempre più senegalesi-torinesi (arrivano da Torino alle 16 e ripartono tra le 20 e le 21, tutti i giorni) e dalla parte di Vico Largo Piazza Santa Fede iniziano a spuntare spacciatori italiani come i funghi e i lampedusani perché sono ancora lì indisturbati. Abbiamo italiani con precedenti su spaccio che arrivano da altri quartieri, lampedusani con permessi scaduti e che hanno già fermi o arresti, italiani con residenza e commercianti con precedenti che aggregano malavitosi. Vogliamo un tavolo con tutte le forze politiche basta tattiche. Integrazione, dialogo sempre ma dopo che sono state prese misure decise».
Darsena. «La passeggiata della darsena (Calata Vignoso) viene attraversata ogni giorno da turisti che si recano al Museo del Mare, cittadini residenti e non, che comprano il pescato dei pescherecci attraccati al molo, famiglie con bambini che si fermano a giocare per la presenza, presso il fabbricato «il Cembalo», di una scuola dell'infanzia (asilo). Le persone passeggiano e talvolta si fermano a discorrere sulle panchine della passeggiata arredata anche con fioriere. Peccato che tutti i santi giorni questo bellissimo luogo della nostra città sia occupato da un mercato parallelo: spacciatori intenti a vendere la propria merce a tutte le ore del giorno, venditori di griffe contraffatte, e soprattutto questo luogo viene utilizzato come dormitorio da ubriachi e balordi vari che occupano le panchine come brande e le dispongono a loro piacimento, nascondono ogni tipo di rifiuti sotto la pavimentazione lignea realizzata nel 2001 che ormai versa in condizioni pessime e per lo più rappresenta un pericolo per la presenza di buchi, doghe divelte e supporti mancanti.

Passi per i genitori che sono adulti e purtroppo vaccinati a vedere questo scempio ed il degrado della zona (ricordiamo anche turistica) ma che bambini in età prescolare debbano imbattersi in delinquenti, ubriachi molesti e (raccontato da una mamma) anche in maniaci che «... con le brache calate si palpeggiano in pieno giorno...» francamente lo trovo intollerabile.
È solo l’inizio. La città antica si risveglia. Chissà se l’amministrazione ne sarà all’altezza.

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