«Non nella mia via». Se le zone «candidate» a ospitare i 4mila islamici che si riuniscono per la preghiera settimanale del venerdì sono diciannove, è probabile che ci saranno diciannove reazioni contrarie di comitati e residenti: «Va bene che devono pregare, ma non possono farlo un po’ più in là?», sembrano chiedere tutti. Sembra saperlo bene il vicesindaco Riccardo De Corato, quando (alla Lega) manda a dire: «Si sta scherzando con il fuoco». «Non si capisce come sia possibile che ogni giorno qualcuno tiri fuori dal cilindro ipotesi più o meno fantasiose che non hanno le condizioni necessarie per realizzarsi. Un esercizio teorico che serve solo ad aprire sterili polemiche e ad alimentare timori tra i cittadini». De Corato è molto chiaro: «La soluzione definitiva non può essere che un’area fuori da Milano e dal suo hinterland, una zona non urbanizzata, non residenziale, né commerciale. Un modello, per via dei collegamenti viari, rimane la moschea di Segrate». Un problema, se è vero che i centri islamici hanno avvertito chiaramente che non intendono andare a pregare fuori Milano. Ma «il Comune - per il vicesindaco - ha subito messo in chiaro come stanno le cose. In città non ci sono aree adatte a ricevere il trasferimento di 4000 persone». Anche Penati ieri è tornato a fare la voce grossa: «Si smetta di prendere in giro i cittadini che lavorano e vivono intorno al centro islamico di viale Jenner e si garantisca loro che venerdì non ci sarà più nessun musulmano a pregare sul marciapiede».
Mentre le istituzioni si arrovellano sulla moschea - piccola, grande, dentro o fuori Milano - si entra nella settimana decisiva per il trasloco da viale Jenner al Vigorelli. Residenti e consiglieri di zona oggi aspettano al varco Palazzo Marino: «Vediamo che notizie arrivano dal Consiglio comunale e dai gruppi - conferma Nicolò Mardegan (An) -, so che i comitati sono pronti ad azioni clamorose, come il blocco delle strade». «Per quanto ci riguarda lo escludo - precisa Claudio Pozzari, del comitato Fiera-Carlo Magno -. So che ci sono dei cittadini un po’ agitati, ma non è questa la nostra linea». «Qualcuno - conferma il presidente della zona 8 Claudio Consolini (Fi) - vuol far parlare della cosa incatenandosi o facendo cose del genere. La Zona ha approvato una delibera contro lo spostamento, ma nel caso malaugurato in cui si dovesse fare, almeno limitiamo i danni. Ci diano una scadenza precisa».
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