Villeneuve fa infuriare Fisichella

nostro inviato

al Nürburgring

E alla fine, Giancarlo Fisichella non ha avuto neppure questa soddisfazione: i giudici non gli hanno dato ragione, hanno riconosciuto a Villeneuve la buona fede, cioè di non averlo ostacolato apposta, per cui al canadese hanno cancellato i giri fatti nella terza parte delle qualifiche e anziché retrocederlo in ultima posizione l’hanno piazzato due posti indietro. Per i complicati meccanismi di questa strana F1, per cui se cambi motore vieni penalizzato di dieci posti (il concomitante caso di Webber e Rosberg), alla fine di questa overdose algoritmica il canadese colpevole sarà solo 9°.
Una porta in faccia per Fisichella, uguale a quella presa da Villeneuve poche ore prima quando, impegnato nel secondo giro di qualifica, ha visto svanire la possibilità di lottare per la pole perché un ex campione del mondo come Jacques non ha guardato negli specchietti. Il canadese ha infatti tenuto dietro il romano per tutto il giro buono di quest’ultimo.
Appena tornato ai box, Fisichella è andato al box Bmw; Villeneuve era ancora dentro l’abitacolo, si è avvicinato, tenuto a bada da un ingegnere del canadese, e gli ha detto: «Io sono indietro per i cavoli tuoi... hai rovinato la mia gara, bastardo, questa me la paghi!». Poco dopo, mentre Briatore commentava ironico «Villeneuve passa più tempo dai giudici che in pista...», i due sono finiti davanti ai commissari. Solo in serata il verdetto. Ma prima, lo sfogo-denuncia di Fisichella: «Con me Jacques ha chiuso: mi ha rovinato il Gp, era fondamentale anche per il mondiale, qui avrei potuto lottare per la vittoria. È inaccettabile che un campione del mondo si comporti così». E l’accusato: «So che è arrabbiato, ma non era così vicino... gli andrò comunque a parlare perché non l’ho fatto apposta». E Giancarlo: «Ci siamo visti anche dopo, non si è neppure scusato. Dice che non mi aveva visto, che ero lontano? Ma se ero a venti-trenta metri e mi sbracciavo...

la verità è che l’ha fatto apposta: se fossi passato io, lui sarebbe rimasto fuori dai dieci della pole. Mi dispiace solo che si sia sentita una parolaccia. Adesso, il minimo è che i giudici lo puniscano». Ma i giudici l’hanno perdonato.

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